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CASALMAGGIORE. FONDAZIONE BUSI

Rincarano le rette: «Salasso per gli utenti»

Duro intervento del Pd sulle scelte della Rsa: «Fino a 1400 euro in più all’anno». Interpellanza dell’opposizione: «Il sindaco si era dichiarato contrario, ora spieghi»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

29 Gennaio 2025 - 05:30

Rincarano le rette: «Salasso per gli utenti»

CASALMAGGIORE - Il temuto aumento delle rette alla Fondazione Conte Carlo Busi si è dunque avverato: dal primo gennaio scorso l’incremento va in media dai 2,5 ai 4 euro (per gli ospiti malati di Alzheimer) al giorno. Intanto, cresce il dibattito sull’aumento, con critiche da parte del Partito Democratico e del gruppo consiliare Casalmaggiore la tua Città, che ha presentato un’interpellanza al sindaco Filippo Bongiovanni per chiedere chiarimenti su diversi aspetti della decisione, contestando sia le motivazioni economiche addotte, sia il modo in cui essa è stata comunicata ai cittadini.

LE CRITICHE DEL PD

Il PD di Casalmaggiore denuncia come la Fondazione, un tempo nota per rette contenute rispetto alle altre Rsa, abbia perso questo primato durante i dieci anni di amministrazione Bongiovanni. «Con l’ultimo aumento, alcuni ospiti dovranno versare oltre 1.400 euro in più all’anno». Il partito evidenzia due «dimenticanze» nella comunicazione della presidente della Fondazione Bruna Masseroni: la prima riguarda il maggiore introito annuo stimato in «200mila euro», di cui «84mila euro destinati allo stipendio del nuovo direttore amministrativo, scelto con una procedura di selezione che abbiamo già criticato. È la stessa persona candidata ed eletta consigliere con Bongiovanni che si è dimessa senza mai mettere piede in Consiglio comunale, per ritornare ad amministrare anche l’Azienda Farmaceutica Municipale. Lasciamo ai cittadini ogni riflessione sul punto». La seconda riguarda i costi della ristrutturazione di Palazzo Turati, passati da «300mila euro a un milione di euro», senza contare «altri 230mila euro spesi di recente per rifare il tetto». Secondo il PD, il palazzo, destinato alla Casa di Comunità, sarebbe inadeguato e «privo dei servizi sanitari promessi», con il centro prelievi chiuso e le vaccinazioni spostate altrove. Il partito invita la Fondazione a «dimostrare maggiore autonomia dalla politica locale», concentrandosi sul miglioramento dei servizi agli ospiti e sulle condizioni del personale.

L'INTERPELLANZA

Anche il gruppo consiliare Casalmaggiore la tua Città, guidato da Luciano Toscani, contesta l’aumento, che dal 1° gennaio 2025 prevede rincari giornalieri «da 2,5 a 4 euro», «fino a 120 euro in più al mese». Il gruppo chiede al sindaco «come possa giustificare l’aumento, dopo aver dichiarato in campagna elettorale la sua contrarietà», e se ritenga ancora un valore il fatto che la Fondazione abbia mantenuto rette più basse rispetto alle altre Rsa. L’opposizione critica anche «la mancata trasparenza sulle voci di spesa», evidenziando il costo «di circa 100mila euro annui» per il nuovo direttore amministrativo, assunto «con contratto a tempo indeterminato e inquadrato come dirigente». Dubbi anche sulla gestione del personale, poiché la Fondazione si affiderà a «una società con sede all’estero per il reclutamento di infermieri», sottraendo alla direzione sanitaria il controllo sulla selezione del personale. L’interpellanza critica infine la comunicazione della Fondazione sulla normativa Ats, che avrebbe dovuto «tutelare le famiglie ponendo un tetto agli aumenti», mentre la presidente del Busi avrebbe lasciato intendere che «Ats avesse suggerito aumenti ben più alti». L’opposizione ribadisce che «Ats non ha mai indicato aumenti, ma vigila affinché non siano eccessivi».

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