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CREMONA. LA CITTÀ DELLA MUSICA

Legni in via d’estinzione: liuteria ecosostenibile

Presentati alcuni materiali alternativi all’ebano, essenza sempre meno disponibili

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

25 Gennaio 2025 - 05:25

Legni in via d’estinzione: liuteria ecosostenibile

Gli studenti della scuola internazionale di liuteria con Boris Haug

CREMONA - L’ebano con cui si fa la tastiera, il palissandro con cui si fanno piroli e cordiere e il pernambuco materia prima per gli archetti sono essenze sempre più rare, tutelate e sempre più difficili da reperire. Tutelare l’ambiente e non rinunciare alla qualità degli strumenti ad arco: la liuteria cremonese si adegua ai tempi e cerca alternative. È questo il senso dell’iniziativa che ha visto la Scuola Internazionale di Liuteria collaborare con la The International Alliance of Violin and Bow Makers for Endangered Species che ha offerto agli studenti e ai maestri liutai la possibilità di conoscere e provare i nuovi materiali che la scienza e la ricerca hanno inventato per sopperire alla mancanza dei legni preziosi e per tutelare essenze che rischiano l’estinzione.

«A intervenire in scuola con un inquadramento teorico legato alle norme di tutela dei legni rari è stato Boris Haug, liutaio svizzero e formatore per Alliance — spiegano le docenti Maria Grazia Fracassi ed Elena Bardella —. Dopo aver approfondito le attuali regole internazionali in merito al commercio e al trasporto di legni particolarmente vulnerabili, sono passati all’analisi e alla lavorazione di alcuni materiali, mettendoli alla prova in laboratorio».

Haug ha mostrato ai ragazzi alcuni materiali alternativi all’ebano e che possono essere utilizzati per creare le tastiere degli strumenti ad arco senza sostanziali modifiche su peso e risposta acustica: «Ho illustrato i nuovi prodotti a disposizione di noi liutai per sostituire l’uso di legni tropicali, in questa direzione va lo Sonowood, non un materiale composito ma un autentico legno, che, come il legno, proviene da risorse naturali ed è biodegradabile. Inoltre, la sua elevata densità offre proprietà meccaniche e acustiche superiori — ha spiegato —. C’è poi l’ebanprex, un laminato di faggio prodotto a Vicenza. Infine abbiamo analizzato un paper compound, Gaiatone, un prodotto realizzato con fibre di carta. La peculiarità di questi prodotti è quella di non alterare le caratteristiche degli strumenti e di preservare le essenze tropicali, oggi in via d’estinzione a causa della selvaggia deforestazione e dell’innalzamento delle temperature. Avere un occhio di riguardo al pianeta non preclude la volontà di mantenere alta la qualità degli strumenti che nascono dal processo di costruzione artigianale. Oggi le nuove generazioni sono particolarmente sensibili alle questioni ambientali e in più la tecnologia permette di creare materiali, un tempo impensabili».

A condividere le sessioni di lezioni teoriche e attività laboratoriali sono stati, oltre che gli studenti, gli insegnanti Luca Baratto, Daniele Scolari, Riccarda Dacquati, Luisa Campagnolo.

«Gli studenti hanno molto apprezzato il livello interdisciplinare dell’intervento — spiegano Fracassi e Bardella —. Alcuni hanno sottolineato l’importanza dell’aggiornamento in merito alle regole internazionali per il commercio ed il trasporto di essenze lignee vulnerabili; altri hanno commentato con favore l’aspetto relativo allo sforzo di sostenibilità da applicare anche alla costruzione degli strumenti musicali; altri ancora hanno gradito particolarmente la parte di workshop in cui hanno potuto lavorare con questi materiali innovativi, facendo contemporaneamente brevi prove acustiche comparate».

«Siamo particolarmente grati ad Alliance International che lo scorso settembre — proprio in occasione degli eventi legati a Cremonamusica — aveva già tenuto un prezioso aggiornamento con i maestri liutai dell’Istituto Stradivari e che ha sponsorizzato questa interessante ricerca fornendo ampia documentazione educativa e didattica insieme ai materiali innovativi oggetto dell’analisi — concludono le due docenti —. Si tratta di una sinergia importante per l’aggiornamento di tutti noi, docenti e studenti».

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