L'ANALISI
21 Gennaio 2025 - 05:20
CASALMAGGIORE - Sulla questione del mancato pagamento degli stipendi arretrati alle addette e addetti alle pulizie dell’ospedale Oglio Po scende in campo direttamente l’Asst di Cremona. Per giovedì la direzione dell’Asst ha convocato all’Oglio Po un incontro con gli operatori del servizio pulizie al quale parteciperanno il direttore amministrativo Gianluca Leggio e il direttore della Gestione acquisti Giacomo Giatti.
Intanto, Asst spiega: «La lettera firmata dal Coordinamento per l’Oglio Po non può che trovarci d’accordo nella manifestazione di solidarietà ai lavoratori che svolgono attività di pulizia all’Ospedale di Casalmaggiore e verso i quali, da settimane, c’è massima attenzione».
Asst anzitutto precisa che «all'Oglio Po sono già presenti figure di riferimento sia sanitarie che amministrative (parte della complessa organizzazione aziendale) ai quali sono affidati i sistemi di verifica e controllo per il buon andamento dei servizi appaltati. Funzioni che svolgono con rigore e la necessaria competenza. Questo accade in tutte le strutture in capo all’Asst, al di là della loro ubicazione (Cremona e Casalmaggiore). Infatti, tutti i contratti con fornitori esterni vengono gestiti dalla Direzione amministrativa e dalla Gestione acquisti e l’affido degli incarichi avviene solo ed esclusivamente attraverso procedure di gara pubbliche». Questo per rispondere ai dubbi manifestati sulle modalità di scelta delle imprese appaltatrici dei servizi esternalizzati dall’Asst.
«Desideriamo rassicurare i cittadini rispetto al fatto che le pulizie all’interno dell’Ospedale Oglio Po vengono svolte con assoluta regolarità e non vi è alcun problema di «sicurezza sanitaria», conclude l’Asst, per sgombrare il campo da ipotesi di un peggioramento dei servizi.
Nel caso in cui si ravvisasse che ci sono dei problemi, l’Asst interverrebbe per assicurare il ripristino dello standard richiesto. I sottoscrittori del comunicato evidenziano, dal canto loro, che con la decisione di non protestare «dimostrano in concreto il loro senso di responsabilità e anche il rispetto per chi necessita di assistenza.
Ma è chiaro che, così facendo, lasciano alla coscienza morale e civile di noi cittadini-utenti, degli amministratori sanitari e dei politici il dovere di avviare, senza ulteriori ritardi, tutte le possibili iniziative per far sì che sia riconosciuto il valore, non solo economico, del loro lavoro».
Il Coordinamento per l’Ospedale OglioPo esprime «viva preoccupazione per quanto sta accadendo nell’ospedale di Vicomoscano circa la situazione dell’attività di pulizia e smaltimento rifiuti (anche pericolosi)» e «lamenta in primo luogo la mancanza effettiva di un dirigente amministrativo, il che significa non avere in loco una figura che ha un ruolo cruciale nel garantire il buon funzionamento dell’ospedale in termini di gestione delle risorse umane, coordinamento delle attività ed eventuali emergenze operative, supervisione delle conformità normative vigenti, aspetti legati alle problematiche di comunicazione interne ed esterne». Inizia così la lettera aperta al direttore generale dell’Asst Ezio Belleri, all’Asst, al sindaco e ai consiglieri del comune di Casalmaggiore, a firma del Coordinamento dei cittadini e delle cittadine a difesa dell’Ospedale Oglio Po, di Francesca Isidori, responsabile del Centro Diritti del cittadino, e Luca Dall’Asta, sindacalista Cgil.
«La questione principale del nostro intervento riguarda la situazione in cui si trovano i sedici addetti alle pulizie: oltre che essere vergognosamente sottopagati, nonostante la funzione essenziale che svolgono, non ricevono che acconti dello stipendio e non sanno che cosa riserva loro il futuro, dal momento che la Team Facility SPA, ovvero la multifunzione temporanea di servizi alla quale sono stati trasferiti, è fallita. Negli ultimi tempi ci sono stati tre affidamenti temporanei di imprese. È possibile non preoccuparsi e non darsi da fare per porre rimedio a tutto questo? Non ci si rende conto che in gioco ci sono le vite di persone, in maggioranza donne, con dei figli a carico, che non sanno come andare avanti? Non ci si pone il problema delle pulizie e dello smaltimento di rifiuti pericolosi? Se queste persone fossero messe in condizione di non lavorare più, l’ospedale ne avrebbe un danno molto grave, con rischio di infezioni. Le sale operatorie non sarebbero più fruibili. Ci chiediamo con quale criterio si affidi un lavoro tanto delicato ad aziende così ‘precarie’».
Affermano gli autori della missiva: «È quindi indispensabile e urgente trovare una soluzione sia per la sicurezza sanitaria dell’ospedale che per la serenità dei lavoratori che ora si sentono abbandonati a sé stessi. Perché l’amministrazione non provvede? (...). Il sindaco e i consiglieri del Comune di Casalmaggiore non si fanno sentire? Infine i lavoratori delle pulizie hanno dichiarato che, per rispetto dei bisogni dei pazienti, non intendono avviare forme di protesta che possano danneggiare direttamente o indirettamente i degenti».
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