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CREMONA. GIUDIZIARIA

Tentata rapina: 38enne condannato

Lite per una birra non pagata e aggressione al K2 Pizza Kebab Grill

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

16 Gennaio 2025 - 17:06

Tentata rapina: 38enne condannato

CREMONA - Il giudice ha condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione e a 300 euro di multa (pena sospesa e non menzione) un tunisino di 38 anni, accusato di tentata rapina al cassiere del K2 Pizza Kebab Grill, in via Guarneri del Gesù, il 5 maggio di un anno fa. L’imputato, incensurato, sposato e padre di 5 figli, un lavoro da autotrasportatore, era saltato addosso al cassiere, lo aveva preso a pugni e schiaffi, gli aveva strappato la maglia, lo aveva minacciato e aveva tentato di mettere le mani sulla cassa con dentro 700 euro. E tutto per una birra.

«Un crescendo di aggressività e minacce», ha detto il pm, che nel processo (con rito abbreviato), aveva chiesto di condannare a 2 anni e 4 mesi e a 400 euro di multa l’imputato, difeso dall’avvocato Paolo Brambilla.

Erano le 23, nel locale c’erano alcuni clienti. Il tunisino era entrato «solo» e aveva ordinato una birra. Il cassiere pakistano gli aveva chiesto di pagarla subito. «Ma si è rifiutato. L’ha bevuta lì. Mi ha detto: ‘Io sono un mafioso, tu la birra non me la fai pagare’ - ha spiegato oggi il cassiere -. Non solo l’imputato si era rifiutato di pagare la birra. Dentro il locale aveva chiamato due suoi amici per dargli manforte. «Non li conoscevo», ha fatto mettere a verbale il cassiere. E sempre quei due se ne sono poi andati, «rompendo il lucchetto della porta».

Il cassiere aveva chiuso a chiave il locale. Dentro, l’imputato, era saltato al di là del bancone, diretto alla cassa e aveva aggredito il dipendente. «Ho ricevuto pugni, schiaffi e minacce». L’imputato aveva riferito di essere stato graffiato alla guancia. «Quando le ha strappato gli indumenti, lei lo ha graffiato sulla guancia difendersi?», ha rilanciato il giudice. «L’ho spintonato». Qualcuno aveva chiamato la polizia. In via Guarneri del Gesù erano arrivate la pattuglia e l’ambulanza. Il 38enne era stato ammanettato. I suoi amici non c’erano più.

Il difensore ha espresso «perplessità sulla dinamica dei fatti e sul racconto della vittima», che nella denuncia non aveva fatto menzionato gli amici dell’imputato. «Su quanto accaduto non ci sono testimoni - ha detto il legale -. All’arrivo della polizia, infatti, non c’era più nessuno, tranne il mio assistito, che, tra l’altro, aveva riportato una ferita alla guancia». All’udienza di convalida dell’arresto, il tunisino si era difeso, spiegando che lui voleva pagare la birra, ma che non avendo moneta a sufficienza, voleva usare la tessera bancomat. «Il cassiere si è rifiutato». Aveva negato di voler rubare i soldi in cassa. E pur negando su tutta la linea, aveva chiesto scusa.

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