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SANITÀ: L’EMERGENZA A CREMA

Allerta disturbi mentali, triplicati dopo il Covid

Lo scorso anno 715 in Pronto soccorso per problemi psichiatrici contro i 249 del 2020

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

07 Gennaio 2025 - 05:05

Allerta disturbi mentali, triplicati dopo il Covid

CREMA - Non c’è solo l’abituale pressione stagionale, dovuta all’epidemia influenzale, a mettere alla prova il Pronto soccorso dell’ospedale di Crema. Negli ultimi anni, stanno aumentando in maniera esponenziale i pazienti con problemi di salute mentale. Un fenomeno preoccupante, esploso nella fase post lockdown e in generale strascico del periodo del Covid, ma che con il passare del tempo non è tornato ai livelli precedenti alla pandemici. Basti pensare che a fine 2024, gli accessi al Pronto soccorso del Maggiore per «acuzie psichiatrica» — per dirla come gli specialisti — hanno toccato il picco degli ultimi otto anni, raggiungendo quota 715. E il che significa quasi due al giorno. Per dare un’idea del nuovo fenomeno, con il quale devono fare i conti medici e personale infermieristico dell’unità di emergenza e urgenza, nel 2020 erano stati 249. In quattro anni sono quasi triplicati.

«La domanda di prestazioni relative alla salute mentale e alle dipendenze nel territorio cremasco è notevolmente cambiata, negli anni successivi alla pandemia da Covid — si legge nel piano territoriale firmato dalla direzione strategica dell’Asst, guida da Alessandro Cominelli —: sono aumentate le richieste di interventi psichiatrici urgenti, soprattutto da parte di utenti con bisogni complessi, che in molti casi faticano a trovare risposte ai propri bisogni psicologici e sociali e attraversano momenti di acuzie, che sfociano in accessi in Pronto soccorso. Tale fenomeno ha determinato, negli ultimi due anni, un incremento degli ingressi e dei ricoveri. Ma anche un generale incremento della domanda di salute mentale a livello territoriale».

Molte di queste persone hanno infatti bisogno di una fase di ricovero ospedaliero e vengono quindi presi in carico dal Servizio psichiatrico di diagnosi e cura situato nella palazzina al primo piano dell’ospedale Maggiore. L’anno scorso sono stati 245 i pazienti transitati dal Pronto soccorso che sono poi stati trattenuti, praticamente uno su tre. Questo servizio svolge attività di ricovero sia in regime ordinario, sia di day hospital, sia per i casi in cui è previsto un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso).

«L’attività di ricovero riguarda tutte le patologie psichiatriche, che presentino episodi di acuzie non trattabili in un contesto extraospedaliero — chiariscono dall’Asst —: risulta essere parte della gestione integrata delle situazioni complesse e a supporto dei percorsi di cura gestiti sul territorio dal Centro psicosociale di via Teresine». Il servizio collabora ovviamente con le altre unità operative dell’Asst. Spesso i pazienti non hanno solo problematiche di tipo psichiatrico e dunque vanno seguiti da un team multidisciplinare. A comporlo sono medici psichiatri, infermieri, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, psicologi, tecnici della riabilitazione, educatori professionali.

Al di fuori della struttura ospedaliera, il punto di riferimento è invece — come detto — il Centro psicosociale, il servizio ad accesso diretto di via Teresine che segue i pazienti attraverso i propri ambulatori. Il tutto, in costante contatto con il consultorio familiare dell’Asst e con servizi territoriali quali i settori Welfare dei Comuni, l’ufficio di piano, il servizio inserimento lavorativo, la medicina legale, la tutela minori. Ma anche le associazioni del terzo settore.

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