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CREMA: IL PROGETTO

Housing first, un tetto per chi è senza casa

Alleanza tra Fondazione Benefattori e Comune: tre appartamenti nell’ex Misericordia. Ci saranno 18 posti letto per offrire ospitalità temporanea e sostegno a chi ha bisogno

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

03 Gennaio 2025 - 05:20

Housing first, un tetto per i senza casa

Il complesso dell’ex Misericordia dove verranno ricavati i tre appartamenti del progetto Housing first

CREMA - Prende forma l’innovativo progetto Housing first, pensato per offrire un alloggio per qualche mese, un punto d’appoggio per ripartire, a chi per varie ragioni è finito ai margini della società. Entro la fine dell’anno saranno pronti i primi tre appartamenti di proprietà della Fondazione Benefattori cremaschi, con 18 posti letto e diversi spazi comuni per favorire la socializzazione tra i residenti. Saranno ricavati nel complesso dell’ex Misericordia di via Kennedy, in particolare nell’edificio di via Patrini, dove troverà anche posto il nuovo dormitorio.

Il complesso dell’ex Misericordia dove verranno ricavati i tre appartamenti del progetto Housing first


«I lavori sono in corso — chiarisce il presidente della Benefattori Gianni Risari —: saranno alloggi modulari, di circa 90 metri quadrati l’uno, con una sala mensa ritrovo. Saranno destinati all’accoglienza per fare fronte marginalità temporanee ed emergenze abitative». Chi ci vivrà avrà una propria autonomia, ma anche un concreto supporto: «Una sistemazione per periodi di media durata, pensiamo a qualche mese, con la possibilità per queste persone di essere affiancate dall’equipe pedagogica della Fondazione Madeo, per aiutarle nel reinserimento sociale e lavorativo».


Housing first è un progetto partito ormai quasi un anno fa, frutto della collaborazione tra Fondazione, Comune, e Madeo. «I lavori in via Patrini rientrano in quel complesso di cantieri, che abbiamo in corso anche alla Rsa di via Zurla, al Kennedy e che riguardano il miglioramento dell’efficienza energetica di questi edifici», conclude Risari.

L'assessora Anastasie Musumary


I tre appartamenti non saranno dunque case popolari, ma — come evidenzia l’assessora al Welfare Anastasie Musumary — nella sua relazione allegata al documento unico di programmazione 2025, «alloggi indipendenti destinati espressamente a persone senza fissa dimora di ambo i sessi, con problematiche di vulnerabilità o fragilità e con problemi di dipendenza. Propone un modello di intervento basato sull’inserimento in appartamenti indipendenti. Ci rivolgiamo a persone con problemi di salute mentale o in situazioni di disagio socio-abitativo cronico. Abbiamo in programma iniziative, che avranno lo scopo di favorire percorsi di benessere e integrazione sociale e progetti nei quali il diritto all’abitare è une elemento essenziale della presa in carico». Non solo assistenza, quindi, ma anche interventi di «accompagnamento e supporto» ai beneficiari, in modo da favorirne il reinserimento, dal punto di vista sociale e lavorativo.

Il presidente Gianni Risari


«Housing first nasce per sostenere il diritto alla casa delle persone vulnerabili, fragili e in generale in emergenza abitativa temporanea. Il diritto alla casa sancito dalla Costituzione è l’assioma su cui si basa il progetto — prosegue l’esponente della giunta comunale di Fabio Bergamaschi —: interessa da vicino anche le giovani coppie con figli a carico, che vivano difficoltà economiche a causa della perdita del posto di lavoro. La mappatura degli alloggi disponibili ha impegnato i primi sette mesi dell’anno scorso. L’iter — la sottolineatura — è proseguito con la raccolta delle manifestazioni di interesse. Nei prossimi mesi partiranno gli interventi di riqualificazione».


I 710mila euro necessari sono garantiti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Il progetto Housing first interessa tutto l’ambito cremasco — aggiunge Musumary —: gli appartamenti non saranno solo a Crema, ma anche a Spino d’Adda». Nei mesi scorsi, tramite un bando di coprogettazione, erano stati individuati gli enti del terzo settore disponibili a mettere a disposizione gli alloggi da adeguare e contemporaneamente promuovere un percorso educativo a supporto dell’autonomia dei beneficiari. Da qui il primo accordo di coprogettazione con il Comune che vede coinvolti Benefattori cremaschi per la parte di messa a disposizione delle strutture e Fondazione don Angelo Madeo per il supporto.

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