Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

DONNE E BUSINESS: IL REPORT

Imprese femminili, Cremona arranca: solo una su cinque

La provincia al 94º posto in Italia con 5.160 società su oltre 24 mila

Claudio Barcellari

Email:

redazione@laprovinciacr.it

07 Gennaio 2025 - 05:15

Imprese femminili, Cremona arranca: solo una su cinque

CREMONA - L’Italia primeggia nelle classifiche europee sull’imprenditoria in rosa. Al di là del tasso di occupazione femminile, che resta il più basso del continente, le proporzioni si invertono quando si parla di lavoratrici indipendenti. I dati del 2023 dimostrano che 1,6 milioni di liberi professionisti italiani sono donne, con un distacco di quasi 200mila unità dalla seconda classificata, la Francia. A Cremona, però, il mondo dell’imprenditoria femminile segue traiettorie ben diverse: nella graduatoria delle 107 province italiane, si attesta al 94º posto.

I dati sono stati diffusi nelle scorse ore dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, che invita a valorizzare il risultato comparando i numeri assoluti con quelli percentuali: «L’assoluto primato delle imprenditrici – riporta lo studio – assume una rilevanza ancor più significativa se consideriamo che la popolazione femminile italiana in età lavorativa, compresa tra i 20 e i 64 anni, è costituita da 17.274.250 persone». E gli ambiti spaziano in modo considerevole, con un 56% di imprenditrici attive nel settore dei servizi alla persona (parrucchiere, estetiste, tatuatrici, massaggiatrici, ecc.) e nei servizi alle imprese (agenzie di viaggio o immobiliari, imprese di pulizie, noleggio veicoli, agenzie pubblicitarie, fotografe). Meno frequentati dalle imprenditrici il settore dell’industria (6%) e quello dell’agricoltura (6%), ancora a forte caratterizzazione maschile.

Il dato potrebbe essere la chiave per portare la posizione italiana più in alto nella classifica dell’occupazione femminile. Come osserva la Cgia, infatti, le imprenditrici tendono ad assumere donne come dipendenti. «Numerosi studi a livello internazionale – precisa il report – dimostrano come l'imprenditoria femminile possa rappresentare una chiave per incrementare l'occupazione femminile; infatti le donne che fanno impresa tendono ad assumere altre donne in misura significativamente maggiore rispetto ai loro colleghi maschi». In questo quadro virtuoso, non tutte le provincie italiane sono equipotenti. Cremona, in particolare, nel 2023 ha contato solamente 5.160 imprese femminili, su un totale di 24.843 attività. Si tratta di un magro 20,8% sul totale. In fondo alla classifica, le provincie di Barletta-Andria-Trani (106ª) e Sud Sardegna (107ª), i cui dati sulle attività in rosa non sono disponibili. Milano, in 105ª posizione, annovera 57.341 imprese femminili, ma ne conta in totale 319mila, per una percentuale ‘rosa’ pari al 17,9%. Le regioni più virtuose: Cagliari in cima al podio, con un 40,5% di imprese in rosa; medaglia d’argento per Benevento, con un 30,5%; terzo posto ad Avellino, a breve distanza, col 30,5% di imprenditori di sesso femminile sul totale.

fdfdf

Secondo la Cgia, le cause di queste disparità sarebbero molteplici. «La letteratura specializzata evidenzia almeno due fattori – precisa il report – che motivano le donne a intraprendere un percorso imprenditoriale. Il primo è strutturale ed è correlato alla condizione socio-economica: situazioni di disoccupazione, tradizioni familiari o la presenza di incentivi economici inducono a considerare l'imprenditorialità come necessità. Il secondo fattore è motivazionale e concerne ragioni intrinseche che spingono le donne ad abbracciare tale opportunità; questo aspetto sembra rispecchiare maggiormente la sensibilità femminile. Grazie all’autoimprenditorialità, le donne possono gestire con maggiore flessibilità gli impegni lavorativi insieme a quelli familiari. Inoltre, coloro che si trovano in condizioni di inattività a causa della nascita di un figlio incontrano notevoli difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro». E conclude: «L’autoimpiego si è affermato come uno degli strumenti più efficaci per riconquistare protagonismo nella propria vita professionale e realizzare i propri obiettivi e aspirazioni nella speranza di ottenere risultati economici gratificanti e una maggiore indipendenza».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400