L'ANALISI
04 Gennaio 2025 - 05:30
PIZZIGHETTONE - Per Giancarlo Bissolotti, del gruppo di minoranza ‘Con la gente’, nella città murata rischia di presentarsi un’emergenza abitativa a causa della mancanza di alloggi popolari di proprietà comunale. Per la maggioranza guidata dal sindaco Luca Moggi è l’esatto contrario, perché Pizzighettone ospita numerosi appartamenti dell’Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale) e oltre quaranta sono vuoti.
Il tema è stato trattato nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quando Bissolotti ha ricordato che la palazzina di piazza Mercato a Gera, dopo vari tentativi di alienazione non andati a buon fine, è stata data in permuta alla ditta Beltrami di Paderno Ponchielli: «Nell’ambito dei lavori di costruzione del nuovo polo dell’infanzia – ha spiegato il consigliere –, per coprire la cifra sono stati messi sul piatto anche gli appartamenti comunali dal valore stimato in 163mila euro. Viene però a mancare una soluzione per i cosiddetti alloggi transitori, che possono essere necessari nel caso in cui famiglie meno abbienti si ritrovino senza una casa. Di recente c’è stato un caso e fortunatamente grazie alla mediazione dell’assessore è stata trovata una soluzione con Aler, ma non è detto sia sempre possibile. Senza contare che il Comune non ha più edifici di proprietà, fatta eccezione per la caserma».
Il sindaco ha replicato: «In realtà a Pizzighettone possiamo contare su molti più alloggi di edilizia popolare rispetto al resto del territorio, sono sotto l’Aler ma ad oggi, per ragioni diverse, più di quaranta sono vuoti. Quel che possiamo fare e facciamo come Comune è premere per un accordo con Aler stessa, affinché una parte di questi alloggi possa rientrare nel sistema Sat, ovvero il circuito degli alloggi temporanei che possono essere assegnati per particolari situazioni di emergenza e non a medio-lungo termine come quelli dell’Erp».
Moggi aggiunge che i sei alloggi comunali di cui parla Bissolotti erano disabitati da anni e che sempre a Gera sono stati messi in vendita anche quelli del Demanio. Per risolvere l’emergenza abitativa dei più fragili, a suo avviso, servirebbe rivedere le condizioni di assegnazione: «Innanzitutto si potrebbe introdurre l’eventuale riscatto dell’appartamento se i nuclei familiari sono nelle condizioni di farlo – conclude il primo cittadino pizzighettonese –. Quanto alle assegnazioni, va ridimensionato e rivisto il concetto della concessione a vita: le condizioni della famiglia vanno rivalutate costantemente attraverso un monitoraggio, per permettere di assegnare gli alloggi a chi ne ha davvero bisogno. Controlli di questo tipo andrebbero a vantaggio delle categorie più deboli».
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