L'ANALISI
27 Dicembre 2024 - 05:05
CREMA - «A distanza di un mese dall’abbassamento del pavimento di due palazzine Aler in piazza di Rauso e una settimana dopo il terzo cedimento, noi residenti non sappiamo ancora nulla sull’intervento che dovrà essere eseguito, né tantomeno sui tempi previsti. A oggi, non abbiamo ricevuto informazioni. La situazione che si è creata ci preoccupa molto e alcuni degli abitanti, come il sottoscritto, stanno pensando di andarsene e di cercare un alloggio altrove».
M’hamed Tahiri, responsabile della comunità islamica cremasca e residente nelle case popolari di piazza Di Rauso, riassume lo stato d’animo di chi ha visto il pavimento della portineria del proprio condominio sprofondare e aprirsi vistose crepe nei muri dei loro appartamenti e dei loro box.
«In città — spiega Tahiri — esiste uno sportello Aler in via Edallo, che è però aperto solo il giovedì. Per poterci andare, occorre prendere un giorno di ferie, ma se anche ti presenti là, ti dicono che per eventuali segnalazioni o lamentele devi inviare una mail. Se chiami la sede di Cremona non risponde mai nessuno».
Comunicare con l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, secondo Tahiri, è quindi assai difficoltoso: «Per richiedere le manutenzioni, devi telefonare a un numero di Milano, al quale però, anche in questo caso, non risponde nessuno. Io stesso ho avuto un’esperienza negativa in questo senso e ho dovuto arrangiarmi da solo. Abito all’ultimo piano e nella mia camera da letto c’erano copiose infiltrazioni di acqua ogni volta che pioveva e si erano create ampie chiazze di muffa. Dopo mesi di insistenza, l’Aler ha mandato un muratore a cambiare alcune tegole sul tetto, ma i lavori nella mia abitazione ho dovuto farli io a mie spese. La scusa che prendono è che c’è tanta morosità e non ci sono soldi per sistemare tutto».
Umidità a parte, i timori che assillano chi abita ai civici numero 1, 2 e 3, quelli dove si sono verificati i cedimenti, sono legati alla sicurezza. Nonostante le rassicurazioni verbali che non ci sarebbe alcun pericolo di crollo, i residenti non riescono a stare tranquilli.
Dopo il primo cedimento del 25 novembre, relativo all’abbassamento del pavimento delle portinerie delle prime due palazzine di piazza di Rauso, il Comune aveva inviato una richiesta ufficiale all’Aler affinché si attivasse per effettuare verifiche accurate e approfondite sulla condizione complessiva dell’immobile. Il Comune aveva anche chiesto all’azienda di condividere la relazione redatta dall’ingegnere strutturista e di procedere, se necessario, con tempestività ai lavori di ripristino per eliminare le criticità riscontrate negli stabili e garantire così il pieno utilizzo e la sicurezza dell’edificio.
Interpellato per avere aggiornamenti sulla situazione, l’ufficio stampa Aler ha fatto sapere che prima dovrà chiedere alla Regione indicazioni.
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