Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

«Dio ci vuole uomini liberi», la messa per la pace

Il vescovo Gianotti celebra in duomo la funzione per la solennità di Maria

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

01 Gennaio 2025 - 19:27

«Dio ci vuole uomini liberi», la messa per la pace

CREMA - La solennità di Maria madre di Dio e la giornata mondiale della pace, celebrate oggi pomeriggio in cattedrale dal vescovo Daniele Gianotti. L’ingresso del presule, accompagnato dal coro, ha aperto la funzione. Nei primi banchi le autorità civili e militari, con il Comune rappresentato dalla vicesindaca Cinzia Fontana. La lettura tratta dalla lettera ai Galati di San Paolo è stata commentata dal vescovo nell’omelia.

«Paolo ricorda che Gesù è nato da donna, figlio mandato dal padre, nato sotto la legge, quella ebraica, ma più in generale nella condizione per la quale l’uomo si sperimenta schiavo dell’impossibilità di vivere una vita buona, se deve fare i conti solo sulle proprie forze». Un mondo, quello dell’impero romano, fatto di schiavi.

«Esisteva però l’istituto del riscatto, per rientrare nella condizione di uomini liberi — ha ricordato Gianotti —: Paolo conosce questa prassi e la prende come immagine per spiegare ciò che Gesù ha fatto con lui. Riscattare quelli che erano sotto la legge, perché Dio vuole che la relazione dell’uomo con lui sia quella di una persona libera». Gesù ha pagato un prezzo alto, che è quello della sua vita.

«In questo modo ha realizzato ciò che doveva avvenire con il Giubileo, che secondo la legge ebraica permetteva a chi era in condizione di schiavitù di tornare libero, di annullare i propri debiti, mettendo fine a condizioni di oppressione e sfruttamento. Su questa base Papa Francesco nel saggio in occasione di questa giornata mondiale della pace, ci invita a collegare la preghiera e la ricerca della pace con l’invito del Giubileo ebraico: agire contro le situazioni di ingiustizia, causa dei conflitti che devastano l’umanità».

Il vescovo ha ricordato il riferimento del Papa alle condizioni che vivono popolazioni soggiogate dal debito estero. «Uno strumento di controllo — ha ricordato il Papa — attraverso il quale i Paesi più ricchi sfruttano quelli poveri. Diverse popolazioni si trovano inoltre costrette a portare anche il peso del debito ecologico dei Paesi più sviluppati». Da qui l’appello alla solidarietà e alla giustizia fatto dal Santo Padre, condiviso dal vescovo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400