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I missionari e la festa cremasca in Uruguay

Anniversario di don Rocca e presepe vivente con la nipote del vescovo Gianotti

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

30 Dicembre 2024 - 19:15

I missionari e la festa cremasca in Uruguay

Il presepe vivente

CREMA - Celebrazioni natalizie e di fine anno in pieno svolgimento anche per i sacerdoti cremaschi impegnati nella missione in Uruguay, nella comunità del Delta del Tigre legata alla Diocesi cremasca da ormai diversi decenni. Nei giorni scorsi è stato festeggiato il quindicesimo anniversario di ordinazione di don Paolo Rocca, il prete cremasco parroco da un anno e mezzo della comunità uruguagia, che si trova ormai da anni nel Paese sudamericano, affiancato da don Maurizio Vailati. Una festa per tutta la comunità con musica, chiacchiere, giochi per i più piccoli e danze. In visita anche il vescovo Fabián Antunez che ha celebrato una messa all’aperto. È stato il momento più importante, per la piccola parrocchia. Si sono tenuti anche tre battesimi, poi le prime comunioni e le cresime.

«C’è una cura particolare per questo gruppo di bambini e ragazzi, ora animato anche con l’aiuto di Benedetta Gianotti» raccontano i sacerdoti cremaschi. La 23enne è la nipote del vescovo Daniele e si trova in Uruguay da oltre sei mesi. «Questo gruppo è un germe di speranza e di futuro per la nostra comunità – aggiungono don Rocca e don Vailati –: è facile infatti che i giovani, dopo i 18 anni, vadano a Montevideo per proseguire gli studi o lavorare. Grazie a Benedetta è stato organizzato un presepe vivente con i bambini e i ragazzi».

Don Vailati con due giovani uruguaiani

Questa rappresentazione ha avuto luogo nei giorni appena prima di Natale, coinvolgendo anche le famiglie e i volontari che hanno animato le attività parrocchiali, per celebrare la messa, condividere il pranzo e fare regali (giochi per i bambini, cibo e aiuti per le famiglie). Un momento di serenità e di amicizia. E dall’estate australe, con un Natale festeggiato in mezze maniche, è arrivato un messaggio di affetto, di condivisione e di riconoscenza per tutta la diocesi cremasca.

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