L'ANALISI
17 Dicembre 2024 - 05:15
Nel riquadro le scuole elementari di Genivolta
GENIVOLTA - Colpo nella notte e paese sotto shock: i ladri hanno preso di mira le scuole elementari. Rubate quasi tutte le canaline del tetto. Il sindaco Giampaolo Lazzari: «Atto deprecabile e criminale. Mi sono immediatamente rivolto ai carabinieri». L’indagine è in mano ai militari di Soncino. Potrebbe esserci una pista ed è probabile che i malviventi fossero dei professionisti e non ladruncoli improvvisati.
Al momento non è chiaro quando la banda sia entrata in azione, potrebbe essere accaduto sabato oppure domenica notte, visto che, con le aule vuote, ci si è accorti del misfatto solo ieri mattina. La dinamica, al vaglio delle forze dell’ordine, si può però già sommariamente riscostruire: arrivati nottetempo, probabilmente con un furgonato e almeno una scala, oltre ad altri strumenti per smontare le canaline di scolo, i ladri si sarebbero diretti immediatamente verso le scuole primarie. Molto probabilmente sono passati dal piazzale lì vicino perché, si è poi scoperto a furto già avvenuto, qualcuno aveva spostato le telecamere. «Irrilevante purtroppo – sottolinea Lazzari – perché in ogni caso l’area in cui hanno agito non sarebbe stata inquadrata. Ma probabilmente non lo sapevano e quindi per precauzione hanno manomesso la webcam». La banda ha infine agito indisturbata, smontando le otto canaline in rame per poi dileguarsi senza (forse) lasciare tracce.
Come sottolinea giustamente il primo cittadino, le telecamere non li avrebbero inquadrati all’opera. Ed è così. C’è però da considerare anche che la gang potrebbe aver spostato l’occhio elettronico non tanto per evitare di mostrarsi in azione ma, quanto più, per non lasciare fotogrammi della fuga. Un dettaglio che all’apparenza può sembrare quasi insignificante o di ordinaria amministrazione ma che apre la strada a due ipotesi da non escludere: la prima è che, probabilmente, non si ha a che fare con un gruppo di sbandati senza arte ne parte. L’attenzione spasmodica ai dettagli, la celerità della razzia, il non aver (apparentemente) lasciato indizi, la scelta delle canaline in rame (se vendute possono valere anche quattro o cinquemila euro) e l’aver pensato a un piano di fuga, almeno, lascia intendere una certa ‘professionalità’. Il secondo dato che emerge è più utile e confortante: se è vero che hanno evitato la webcam del Comune, che siano fuggiti in direzione di Soncino oppure di Soresina non cambia il fatto che avranno di certo incrociato dei varchi elettronici. E quelli non si possono spostare. Ora non resta che attendere gli sviluppi delle indagini dell’Arma. Il Comune, intanto, dovrà comunque ricomprare le canaline.
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