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Disabilità, una mano tesa grazie al nuovo sportello

Il servizio alla Casa di comunità per sostenere le famiglie dei 300 giovani con difficoltà

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

12 Dicembre 2024 - 05:30

Disabilità, una mano tesa grazie al nuovo sportello

CREMA - Un bacino di utenza potenziale di almeno 300 minori certificati sulla base della legge 104, dunque soggetti svantaggiati per forme di disabilità mentale e fisica. Numeri in continua crescita non solo in città, ma anche nel territorio. Per dare risposte ai bisogni delle famiglie e degli stessi giovani e giovanissimi, nasce lo sportello OrientAbile, come sintesi di tutto quanto già si fa nel Cremasco per la disabilità. Un nutrito gruppo di partner affianca il Comune, in quella che è stata a tutti gli effetti un’attività di co-progettazione, presentata ieri in sala Galleria. Avrà sede alla Casa di comunità di via Gramsci, con orari di ricevimento su prenotazione il mercoledì dalle 13 alle 18 e il giovedì e venerdì dalle 14 alle 19, seguito dalle operatrici Ilenia Colla, Laura Bonomi e Jessica Patrini. «Difficoltà di apprendimento, di relazioni o lavorative troveranno risposte — ha sottolineato l’assessore al Welfare Anastasie Musumary —: questa iniziativa promuove l’integrazione scolastica quale obiettivo di sviluppo delle potenzialità».

Carolina Maffezzoni, direttrice sociosanitario dell’Asst, ha fatto il punto sull’allestimento degli spazi nella sede di via Gramsci. «Accogliamo lo sportello OrientAbile al piano rialzato dell’edificio, già oggetto di riqualificazione e pronto ad ospitare anche le realtà del terzo settore».

Per Davide Vighi, direttore di Comunità sociale cremasca, «si danno informazioni e si fa da raccordo con i servizi sul territorio». In sala anche il sindaco Fabio Bergamaschi, la presidente di Csc Chiara Tomasetti e i vertici delle associazioni partner dell’iniziativa. OrientAbile eviterà anche le sovrapposizioni con le risorse già esistenti. Per rispondere in modo ottimale alle richieste più complesse, si avvarrà del contributo di consulenti e di rappresentanti di tutti i partner coinvolti.

«L’obiettivo principale è costruire percorsi di vita individualizzati, che rispondano alle esigenze specifiche di ogni persona con disabilità — ha ricordato Musumary —: per farlo è fondamentale conoscere non solo quello che la stessa persona desidera e di cui ha bisogno, ma anche capire quali siano le opportunità che il territorio offre, o quali siano i sostegni che possono essere attivati; siano essi fisici o economici».

Prima di attivare fisicamente la sede è stata firmata una convenzione con l’Ats Val Padana. «Un’iniziativa nata dal territorio e per il territorio — ha concluso l’assessore — il centro è frutto della collaborazione tra realtà locali, pubbliche e private, che hanno risposto all’avviso di manifestazione di interesse pubblicato nel settembre scorso dall’ufficio del Piano di zona. Tra le opportunità che si aprono con questa proposta, anche quella di creare uno spazio di riflessione per favorire un approccio psicosociale alla disabilità, in linea con la convenzione promulgata dall’Organizzazione delle nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità e la recente legge delega che è stata emanata a livello nazionale».

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