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CREMA. SOS NEUROPSICHIATRIA

Giovani pazienti raddoppiati e specialisti quasi introvabili

La direttrice socio sanitaria Maffezzoni: «Forte riduzione anche di assistenti sociali, educatori e riabilitatori»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

04 Dicembre 2024 - 05:10

Giovani pazienti raddoppiati e specialisti quasi introvabili

CREMA - Cercansi disperatamente psichiatri e neuropsichiatri. Si fa sempre più critica la situazione dei minori seguiti dalla Neuropsichiatria infantile dell'Asst. In meno di quattro anni i numeri dei giovani pazienti sono quasi raddoppiati, al contrario degli specialisti, sempre più rari. Una vera e propria emergenza. Gli ultimi dati li ha forniti Carolina Maffezzoni, direttrice socio sanitaria dell’Asst. Nei giorni scorsi è intervenuta come relatrice al convegno di Area omogenea sul distretto socio sanitario cremasco: «Abbiamo un aumento significativo di disturbi o quadri patologici nella popolazione più giovane – ha sottolineato la manager –, ma sul versante del sistema sia sanitario che sociale assistiamo a un inverno delle professioni, caratterizzato da una forte riduzione di figure specialistiche (psichiatri, neuropsichiatri) ma anche di assistenti sociali, educatori e riabilitatori».

I numeri parlano chiaro: nel 2020 l’unità di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza dell’Asst seguiva 2.000 ragazzi e bambini. Adesso sono 3.571, di cui due terzi — per l’esattezza 2.180 — hanno meno di 13 anni. Proprio nella fascia di età dei più piccoli si è registrata un’esplosione di casi. Si tratta per lo più di disturbi del neuro sviluppo, che vengono solitamente diagnosticati entro i cinque anni di età del bambino. Nella stragrande maggioranza non si tratta di casi gravi, ma che vanno ovviamente seguiti: il problema vero è che non c’è personale a sufficienza e, nonostante bandi e concorsi, non se ne trova. Vale per Crema, ma il tema è di portata nazionale.

Nei giorni scorsi, il tema era stato discusso anche in consiglio comunale a Crema e proprio di questa situazione aveva parlato la consigliera del Pd Donatella Tacca, che lavora come insegnante. L’esponente della maggioranza aveva sottolineato come ci vogliano anche dieci mesi per avere un diagnosi per alunni e studenti. La procedura prevede la presenza contemporanea in prima visita del neuropsichiatra infantile e dello psicologo e l'apertura di spazi dedicati alla valutazione logopedica e neuropsicomotoria, con l'obiettivo di formulare una diagnosi e identificare eventuali percorsi riabilitative in tempi ridotti. C’è poi l’ambulatorio dedicato all’autismo dedicato alla valutazione multi professionale in équipe (neuropsichiatra Infantile, psicologo, terapista della riabilitazione neuromotoria) ed al monitoraggio periodico dei casi diagnosticati al fine di individuare i bisogni evolutivi dei soggetti appartenenti allo spettro autistico. L’accesso avviene tramite prenotazione al Cup con impegnativa del medico curante oppure tramite segnalazione diretta del pediatra di libera scelta. In questo caso è previsto l'intervento di sostegno (psicologa), rivolto in modo particolare ai genitori. Collegate all’ambulatorio, sono le attività del gruppo autismo, finalizzate alla condivisione dei casi, all'interno del team multidisciplinare, e alla formazione. A dirigere la Npia è Alessandra Foppa Pedretti, due le sedi, in via Sinigaglia e via Meneghezzi.

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