Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA RIVINCITA DELLA TRADIZIONE

Fuochi storici: c’è il via libera dalla Regione

L’assessore al Turismo Francesca Caruso: «C’è la nuova norma, le autorità dovranno controllare il rispetto degli standard di sicurezza»

Antonella Bodini

Email:

redazione@laprovinciacr.it

10 Dicembre 2024 - 19:23

Fuochi storici: c’è il via libera dalla Regione

PESCAROLO - Via libera all’accensione dei falò e nuove disposizioni per i cosiddetti fuochi storici. Regione Lombardia fa un passo indietro e, prendendo atto di quanto prevede la norma nazionale in vigore dallo scorso primo novembre 2024, ha comunicato che alle ricorrenze della tradizione popolare non si applicano le limitazioni in materia di accensione dei fuochi.

Lo ha comunicato formalmente alla Giunta regionale l'assessore alla Cultura, Francesca Caruso indicando che alle manifestazioni di rievocazione storica e ricorrenze della tradizione popolare non si applicano le limitazioni in materia di accensione di fuochi previste dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dalle norme in materia ambientale.

Alla luce, quindi, di quanto previsto dalla legge nazionale 'Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale', l’accensione di falò non è da considerare attività riconducibile alla disciplina sui rifiuti se effettuata in occasione di manifestazioni di rievocazione storica o comunque di eventi attinenti ai rituali calendariali della tradizione popolare.

Ovviamente le autorità locali dovranno comunque assicurare e monitorare il rispetto delle norme vigenti, prevedendo anche le eventuali e necessarie prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.

«Prendiamo atto con favore - ha affermato l'assessore Caruso - di quanto previsto da questa norma, che ha regolamentato un ambito molto importante anche per la Lombardia. Sul nostro territorio, infatti, esistono tantissime manifestazioni che, per tradizione popolare, prevedono l'accensione di fuochi. Adesso vi è certamente maggior chiarezza al riguardo, fermo restando che le autorità dovranno comunque impegnarsi a controllare che vengano rispettati gli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente».

Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo al primo cittadino di Pescarolo, dove, da ormai 356 anni, resiste una tradizione più forte di qualsiasi divieto. «A Pescarolo quella del falò è una tradizione senza tempo e soprattutto che è fortemente radicata nel nostro territorio – afferma Graziano Cominetti –. Non esiste il carnevale senza il falò e viceversa. Abbiamo sempre sostenuto che non era certo la nostra manifestazione a creare scompensi ambientali tali da doverlo sospendere, e devo dire che l’applicazione della norma nazionale anche nella nostra regione non solo ci tranquillizza, ma in un certo senso avvalora quanto abbiamo sempre detto».

Nel 2023 Regione Lombardia, in base al divieto dell’accensione dei fuochi, aveva multato comune e Pro loco poco dopo il tradizionale falò di chiusura del carnevale pescarolese; poi fortunatamente la sanzione era stata annullata, ma rimanere l’amarezza di essersi visti recapitare una multa per una tradizione «che nemmeno le guerre hanno mai fermato. Sono molto contento che qualcuno abbia finalmente aperto gli occhi e sancito che le tradizioni vanno preservate».

TUTTO IL TERRITORIO COINVOLTO, SANT'ANTONIO ACCENDE I PAESI

Nel nostro territorio esistono tantissime manifestazioni che, per tradizione popolare, prevedono l’accensione di fuochi. Falò storici che potranno continuare ad essere accesi, concorrendo a rafforzare il senso di comunità e preservando il patrimonio culturale immateriale che caratterizza profondamente il nostro territorio.

E che, come specificato dall’assessore regionale alla cultura Francesca Caruso, non sono assolutamente incompatibili con la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto delle regole. Oltre al falò che chiude il carnevale di Pescarolo in provincia ce ne sono altri come il falò di San Giuseppe a Castelleone, i falò dedicati a Sant’Antonio a Ostiano, a Calvatone e a Scandolara Ravara che si svolgono a gennaio in onore del santo.

E a Caorso, nella vicina provincia piacentina, c’è il tradizionale falò dell'Epifania. Per tutti il via libera senza particolari rinunce. Come nel caso del falò castelleonese che quest’anno, proprio nel rispetto della normativa regionale, era stato spostato da marzo ad aprile. Con la formalizzazione della nuova norma nel nuovo anno tutte le tradizioni contadine legate ai falò propiziatori verranno preservate e portate avanti.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400