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LA RIVOLUZIONE DI PADANIA ACQUE

Rete idrica unificata: maxi piano antisprechi da 68milioni di euro

Più risparmio e prevenzione della siccità: tre progetti per 17 Comuni, cantieri al via nel 2027

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Dicembre 2024 - 05:15

Rete idrica unificata: maxi piano antisprechi da 68milioni di euro

Dossena, Lanfranchi, Samarati, Sgroi, Galbiati e Bonaventi. A sinistra Chizzoli

CREMONA - I primi cantieri sono previsti al via tra due anni, per quella che si annuncia come una vera rivoluzione nella gestione dell’approvvigionamento idrico primario di una fetta importante della provincia, compresa tra il territorio soresinese, quello di Crema e dell’Alto cremasco. Un maxi investimento da quasi 68 milioni di euro di cui 65.540.000 euro sono da finanziare tramite il Piano nazionale di interventi infrastrutturali per la sicurezza del settore idrico (PNIISSI). Il primo progetto è stato presentato ieri a Rivolta d’Adda da Padania Acque, la società presieduta da Cristian Chizzoli, che gestisce il sistema idrico integrato dell’intera provincia.

Sono tre gli studi che Padania ha candidato al ministero delle Infrastrutture, insieme all’ufficio d’ambito della Provincia. A Roma hanno stanziato circa 13 miliardi di euro complessivi con l’obiettivo di programmare interventi nel settore dell’approvvigionamento idrico primario in tutta Italia. I tre progetti cremonesi sono stati classificati di livello A, dunque sono stati valutati tra i migliori in base a una serie di criteri che tengono conto della qualità tecnico-ingegneristica e della sostenibilità finanziaria delle opere.

Un ruolo fondamentale hanno anche l’impatto ambientale e sociale degli interventi. Ciò comporterà accorpare gli acquedotti dei comuni coinvolti. Nel caso dell’Alto cremasco si tratta di Rivolta, Palazzo Pignano, Pandino, Spino d’Adda, Vailate e Agnadello, un bacino di residenti di circa 30mila abitanti. Poi c’è Crema, a cui si aggregano Offanengo, Romanengo, Castelleone, Madignano e Izano: oltre 55mila abitanti. Infine Soresina, con Annicco, Cappella Cantone e Casalmorano: circa 15mila residenti.

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«Abbiamo raggiunto un ottimo risultato in termini di progettazione interna – ha sottolineato ieri l’amministratore delegato di Padania acque Alessandro Lanfranchi – in quanto abbiamo candidato tre proposte che sono state giudicate in classe A per lo studio preliminare che vale l’accesso ai fondi che verranno erogati secondo le tempistiche e le disponibilità ministeriali. Hanno lavorato i nostri tecnici, mentre quando si dovrà passare alla progettazione esecutiva ci appoggeremo anche a realtà esterne. Si tratta dunque di interventi strategici, a largo respiro, con tempi realizzativi di almeno sei anni».

I cantieri riguarderanno la posa di nuove condotte idriche, per unire quelle già esistenti nei vari comuni, e poi la costruzione di pozzi e acquedotti. Un ammodernamento complessivo di tutta la rete per consentire anche il controllo da remoto degli impianti. Il tutto con obiettivi ambiziosi: ridurre i costi di gestione, gli sprechi e far fronte ai cambiamenti climatici che comportano fasi di emergenza idrica in un senso, quando si presentano periodi siccitosi, o nell’altro, quando invece enormi quantità d’acqua cadono in poche ore o pochi giorni sul territorio. «A fronte di disagi dovuti ai cantieri che saranno pochi si avranno grandi benefici – ha assicurato Lanfranchi –: il primo sarà quello di salvaguardare la risorsa idrica, così da avere modo anche di affrontare cambiamento climatico. Prevediamo interventi anche sulla distribuzione, che sarà poi regolata digitalmente. Faremo in modo che la qualità dell'acqua potabile sia sempre migliore».

Il PNIISSI è stato promosso a livello nazionale per assegnare priorità alla prevenzione del fenomeno della siccità, al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture idriche e anche per aumentare la resilienza dei sistemi idrici, riducendo nel contempo le dispersioni di acqua. Nel quadro di questo piano nazionale sono state presentate 562 proposte, di cui 490 approvate. In classe A sono stati ammessi 59 progetti, tra cui appunto i tre di Padania e ufficio d’ambito provinciale.

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