L'ANALISI
PIADENA DRIZZONA
04 Dicembre 2024 - 19:21
PIADENA DRIZZONA - È tornata sulla scena la vicenda dell’inquinamento della roggia Seriola o Polizia, in seguito a una richiesta di chiarimenti presentata dal consigliere Matteo Priori e a una sollecitazione del consigliere Luigi Pagliari, secondo cui «la gente ha diritto di sapere, dopo due mesi e mezzo dal fatto», che tipo di sostanza abbia causato il problema.
Il sindaco, replicando a Priori in consiglio (assente giustificato dalla seduta, nda), lunedì ha ribadito la correttezza della condotta comunale: «Già dal 23 settembre l'amministrazione ha attivato prima la Polizia provinciale e poi a seguire la sala operativa della Protezione civile, Arpa, Ats e Padania Acque». Dai prelievi e dagli accertamenti «veniva riscontrato che il liquido bianco non presentava odore, vapori o esalazioni moleste per la popolazione e non vi era presenza di fauna ittica morta».
Il Comune ha organizzato vari tavoli tecnici, l’ultimo il 22 novembre. Sono state emesse una ordinanza il 4 ottobre e il sollecito ad adempiere ed è tuttora in corso un «procedimento giudiziario che comporta il segreto istruttorio. La fonte della colorazione dell’acqua è stata individuata e rimossa», il tutto a spese della ditta.
Con un piccolo ‘colpo di teatro’, Pagliari ha mostrato un vasetto contenente acqua prelevata dalla roggia: «Questa polvere si è ‘incollata’ al fondo, a me pare sia un inquinamento molto grave». Ferrari ha contestato la modalità scelta dal consigliere, obbiettando che «Arpa non fa i prelievi con i vasetti Bormioli». Pagliari: «Non sappiamo che sostanza è e non capisco proprio perché non venga detto, non è un segreto di Stato. Tra qualche mese si dovranno irrigare orti e prati. A un passo c’è anche il pozzo dell’acquedotto». Ferrari ha ribadito di avere le mani legate dal segreto istruttorio, ma ha detto che risolleciterà una risposta.
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