L'ANALISI
07 Dicembre 2024 - 05:25
CREMA - Nel corso del 2025, saranno assegnati 16 alloggi su 343 richieste di case popolari ammesse nella graduatoria, approvata nei giorni scorsi dagli uffici comunali. Sono meno della metà degli appartamenti che erano stati messi a disposizione quest’anno, ovvero 35. Dal 10% delle domande destinate a trovare una una risposta, si scende quindi a meno del 5%. Gli alloggi sono suddivisi tra Crema e i centri della cintura, ma il grosso si trova in città. Tra quelli di proprietà del Comune, la gran parte è stata costruita tra gli anni ‘70 e ‘90 del secolo scorso: circa 70 appartamenti nel decennio 1970-1980 e circa 190 tra il 1980 e il 1990. Dall’Aler, al momento, non ci sono prese di posizione in merito alla cronica carenza di vani. Mentre, per quanto riguarda il Comune, il programma delle manutenzioni cercherà, per quanto possibile, di incrementare le disponibilità nel corso dell’annata.
«Puntiamo — commenta il vicesindaco e assessora al Patrimonio Cinzia Fontana — a individuare con l’Aler protocolli operativi, che ci possano consentire di migliorare la gestione del patrimonio residenziale pubblico. Nel 2025 questa azione, che chiama in causa i settori che hanno a che fare con l’area sociale, tecnica per le manutenzioni e il patrimonio, finanziaria e quella della polizia locale, legata alla sicurezza, sarà ulteriormente rafforzata».
L’amministrazione comunale, inoltre, ha partecipato al bando di Reg per il finanziamento di interventi di recupero e riqualificazione, presentando il progetto esecutivo di manutenzione straordinaria dell’intero immobile di via Galli a Santa Maria, che ospita 14 alloggi. Sono anni che i residenti lamentano problemi legati soprattutto alle infiltrazioni e al conseguente formarsi di umidità. Chiedono interventi risolutivi. «Se arriveranno i fondi del bando regionale — prosegue Fontana — si potrà provvedere alla bonifica della copertura contenente amianto, al rifacimento della facciata e alla sostituzione delle griglie. Il quadro economico complessivo è di 854.491 euro. Nel bilancio 2025 è stata prevista la copertura del cofinanziamento comunale di 354.491 euro, in caso di ottenimento del contributo di 500mila euro dalla Regione».
La situazione è in divenire e deve ovviamente tenere conto delle eventuali emergenze, che dovessero manifestarsi nei prossimi mesi. «Il patrimonio immobiliare comunale rappresenti ancora oggi una complessa problematica da gestire — ammette l’assessora — in quanto è composto da un insieme di beni molto eterogenei e diversificati per funzioni, classificazioni e regolamentazione. Quella che possiamo mettere in campo è una ricognizione il più puntuale possibile, così da trarne riflessioni e utili per l’attività di programmazione. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta al patrimonio comunale affidato in gestione a terzi attraverso gli strumenti delle concessioni, delle convenzioni, dei comodati d’uso, delle assegnazioni. Anche in questo caso — sottolinea — bisogna tenere conto delle numerose complessità: destinazione d’uso, durata del rapporto, obblighi di manutenzione, gestione delle utenze, responsabilità del gestore, canone, interventi di miglioria e garanzia di fruizione pubblica. Va individuata una modalità di lavoro intersettoriale, che coinvolga i diversi ambiti dell’amministrazione, così da garantire una accurata gestione dei contratti».
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