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IL LUTTO

Addio alla marchesa Cavalcabò, figura molto conosciuta e stimata

Persona di grande dolcezza e insieme di forte determinazione, si era impegnata nella vita pubblica cremonese e in numerose iniziative di solidarietà

Gianpiero Goffi

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redazione@cremonaonline.it

28 Novembre 2024 - 12:06

Addio alla marchesa Cavalcabò, figura molto conosciuta e stimata

La marchesa Anna Cavalcabò

CREMONA - Si è spenta stanotte nella clinica San Camillo di via Mantova, dove era ricoverata, la marchesa Anna Piatti Cavalcabò, figura molto conosciuta e stimata della nostra città, nella quale contava consolidate amicizie.

Nata nel 1933, era vedova del marchese Giovanni Cavalcabò, deceduto improvvisamente nel 1987, madre di due figli, Agostino e Guglielmo, e nonna di sei nipoti. Una brutta caduta, una ventina di giorni fa, all'uscita dall'Ospedale maggiore, ha aggravato le sue condizioni di salute, da tempo segnate dalla fragilità. Persona di grande dolcezza e insieme di forte determinazione, si era impegnata nella vita pubblica cremonese e in numerose iniziative di solidarietà, in particolare nell'Associazione degli Amici dell'Ospedale e nella Croce Rossa, del cui Comitato femminile era stata a lungo presidente, intraprendendo anche viaggi avventurosi e rischiosi per portare soccorsi in Croazia e in Bosnia durante le guerre balcaniche seguite alla dissoluzione della Jugoslavia.

Tra le sue missioni internazionali è inoltre da ricordare quella nel lontano Tannu Tuva, protettorato russo al confine con la Cina e la Mongolia. Era custode delle memorie della famiglia Cavalcabò e della splendida dimora avita di corso Matteotti, nella quale aveva ospitato personalità di rilievo, principi compresi, da Margaret d'Inghilterra agli Orleans-Braganza del Brasile, dai duchi d'Aosta Amedeo e Silvia di Savoia a Martino d'Asburgo. Vicina alla comunità dei Frati cappuccini di via Brescia e con la guida, in particolare, di padre Matteo Trezzi, aveva affrontato un sempre più coinvolgente percorso di fede, che traspariva dalle sue conversazioni e che aveva espresso nelle pagine de 'Il Tu Eterno', raccolta di “colloqui” e preghiere pubblicati nel 2006 dalla Nuova editrice cremonese con la prefazione di monsignor Vincenzo Rini e i commenti linguistico-letterari e spirituali del professor Franco Verdi.

“Non avrei mai pensato che questi miei scritti sarebbero stati pubblicati”, aveva detto la marchesa durante la presentazione del volumetto, ricordando poi, in particolare, il suo 'incontro' con un “meraviglioso crocifisso barocco' in una chiesa di Palermo. Non ne aveva contemplato in primo luogo il volto ma “la mano di uomo trafitta da un chiodo”. “Questa mano – aggiungeva – è la nostra salvezza. Gesù ha voluto rassicurarci. Finché ci sarà un uomo sulla terra, la sua mano sarà lì inchiodata e aperta, con incrollabile amore e misericordia, qualsiasi sia il nostro peccato, la nostra ribellione, la nostra indifferenza. E te la sei fatta inchiodare a un legno per farci capire che quell'offerta non verrà mai meno”. Per suo desiderio, i funerali si terranno nella chiesa di Sant'Agostino.

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