L'ANALISI
25 Novembre 2024 - 17:43
Nel riquadro Maria Ragaglia
SOSPIRO - Un silenzio surreale e carico di tristezza ha atteso l’arrivo del feretro sul sagrato della chiesa di San Siro a Sospiro. Le comunità di Sospiro e Cingia de’ Botti hanno dato questo pomeriggio l’ultimo saluto a Maria Ragaglia, la giovane mamma morta in un incidente venerdì mattina a Derovere. In tanti hanno voluto partecipare alle esequie e mostrare vicinanza al marito Davide, ai figli, ai fratelli e alla mamma. Un dolore composto, il loro, con lo sguardo perso in quella bara a cercare risposte che non arriveranno mai.
“Prendo spunto dal vangelo di oggi – ha detto nell’omelia don Ernesto Marciò – dall’episodio della resurrezione di Lazzaro e dalla parola speranza anche se faccio fatica a vivere oggi il ministero della consolazione perché non è facile per nessuno. Per voi famigliari, per il marito Davide, per i figli, ma anche per tutti noi che condividiamo il vostro dolore. Entro discretamente in quanto è successo, rispettando la riservatezza che avete mostrato in questi giorni e lo farò con la delicatezza di chi sa che deve parlare a cuori feriti. Mi rivolgo a voi pur sapendo che il dolore immenso che state provando non potrà essere lenito dalle mie parole. Perché è accaduto tutto questo? Non lo possiamo sapere, questo è un distacco che non lascia indifferenti, non può esserlo. Ma da questo buio si leva una voce flebile di speranza ed è quello dello sguardo di Gesù su di voi e sul conforto che vi potrà donare.”
Poi un pensiero a ciascuno dei famigliari. “Quella di Maria è una morte assurda ed insensata, che ha portato via una moglie, una figlia, una sorella e soprattutto una mamma. Portate però sempre nel vostro cuore i suoi insegnamenti, ricordate la dedizione che aveva per la sua famiglia e la sua casa, la cura che metteva nel crescere i suoi bambini. Sentitela vicino ogni volta che farete qualcosa e cercate di trovare la forza per aprirvi di nuovo alla vita. Ciò che ha fatto per voi vi resti nel cuore.” Poi dopo la benedizione al feretro l’ultimo viaggio di Maria Ragaglia accompagnata da un lungo corteo funebre per la tumulazione nel cimitero locale.
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