L'ANALISI
18 Novembre 2024 - 10:57
Gli archeologi di Milano e Soncino
SONCINO - Pale in mano e si torna a scavare, sfidando senza paura nebbia e temperature rigide. Gli archeologi di Milano e Soncino sono tornati alla Montagnola per scoprire la miriade di tesori millenari ancora nascosti nel misterioso e affascinante sito celtico-romano.
L’avventura continua col Gaam, il Gruppo Archeologico Ambrosiano e con Aquaria Soncino che adesso è ufficialmente una sua sezione. Nel Bosco Vecchio, tra Gallignano e Isengo, la più grande e la più piccola frazione di Soncino, c’è la Montagnola. Una remota ma estremamente affascinante località, praticamente incontaminata, dove riposano moltissimi reperti dell’Impero Romano. Vasellame e conio sono i più comuni. E non è un caso: qui sorgeva un’importante fornace dell’Impero.
I reperti trovati qui in questi decenni, catalogati a cadenza quasi settimanale, sono andati ad arricchire di giorno in giorno la ricca collezione custodita nel museo civico del castello. Ed è proprio questo il progetto che è appena ricominciato.
Nel 2016 l’Ambrosiano assieme ai gruppi Archeologici Aquaria di Soncino, Comasco ed Est Milanese hanno dato vita al Progetto Soncino, che è parte integrante del Progetto Quadro stipulato nel 2015 tra la allora Soprintendenza Archeologia della Lombardia e i Gruppi Archeologici d’Italia.
Questo progetto ha coinvolto e visto in prima linea il Gaam, in qualità di coordinatore delle attività legate al recupero dei materiali e dei reperti, ai laboratori e alle ricognizioni sul territorio. L’interesse generato tra il grande pubblico è stato dimostrato di recente durante la giornata a tema che ha portato nel borgo medievale centinaia di turisti e appassionati da tutta la Lombardia.
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