L'ANALISI
03 Luglio 2024 - 18:04
SONCINO - Prime uscite estive del 2024 nella nuova veste, cioè quella di ‘costola’ del Gruppo Archeologico Ambrosiano, per il gruppo Aquaria di Soncino che si è fuso l’anno scorso con la storica compagine di Indiana Jones milanesi.
Il Progetto Soncino continua. Le squadre sono al lavoro alla Montagnola per pulire e classificare reperti vecchi di millenni.
Il Progetto Soncino, da cui nasce il sodalizio di Antiquaria, oggi sezione dipendente da Milano, con meneghini e comaschi, risale ufficiosamente al 1960, quando il sacerdote cremasco don Angelo Aschedamini scoprì nel sottosuolo delle ‘Fontane Sante’ di Soncino delle armi celtiche.
Fu quella scoperta, che infiammò l’opinione pubblica nazionale, a dare propulsione alla ricerca di reperti nel territorio e alla nascita di Aquaria, fondata a Gallignano, che è proprio la zona del borgo più ricca di resti romani e celtici. Un gruppo di volontari locali si occupò da allora di riportare alla luce la storia di Soncino, divenendo poi un’associazione riconosciuta nell’aprile del 1999. Tra le altre grandi scoperte firmate Aquaria si ricordano gli scavi organizzati dalla Soprintendenza nel 1980 al Bosco Vecchio e nel 2008 alla Cascina Venina di Isengo. I reperti trovati in questi decenni, catalogati a cadenza quasi settimanale, sono andati ad arricchire di giorno in giorno la ricca collezione custodita nel museo civico del castello. Ed è proprio questo il progetto che è appena ricominciato.
«Nel 2016 l’Ambrosiano assieme ai gruppi Archeologici Aquaria di Soncino, Comasco ed Est Milanese hanno dato vita al Progetto Soncino, che è parte integrante del Progetto Quadro stipulato nel 2015 tra la allora Soprintendenza Archeologia della Lombardia e i Gruppi Archeologici d’Italia – spiegano gli accademici con pala e piccone –. Questo progetto ha coinvolto e visto in prima linea il Gaam, in qualità di coordinatore delle attività legate al recupero dei materiali e dei reperti, ai laboratori e alle ricognizioni sul territorio. Riscoprire il nostro passato è un’attività straordinaria che in nome e per amore della cultura accomuna le persone, senza esclusione di genere e di età. Le attività sul campo hanno consentito di recuperare reperti molto interessanti, alcuni dei quali assolutamente inediti».
Nel Bosco Vecchio, tra Gallignano e Isengo, la più grande e la più piccola frazione di Soncino, c’è la Montagnola. Una remota ma estremamente affascinante località, praticamente incontaminata, dove riposano moltissimi reperti dell’Impero Romano. Vasellame e conio sono i più comuni. E non è un caso: qui sorgeva un’importante fornace dell’Impero.
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