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CREMA. I NODI DEL QUARTIERE

«Via del Picco era una camera a gas. Solo adesso respiriamo»

I residenti ‘benedicono’ il cantiere. «Meglio che soffocati dallo smog»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

18 Novembre 2024 - 05:20

«Via del Picco era una camera a gas. Solo adesso respiriamo»

Il cantiere in via del Picco

CREMA - «Per una settimana abbiamo respirato, dopo che da sempre siamo costretti a vivere in una camera a gas». La chiusura di via del Picco, per un guasto alla rete sotterranea del metano, ha creato disagi e dunque lamentele in mezza città, a causa del formarsi delle code in via Boldori a tutte le ore del giorno. Ma non è stato così per i residenti.

Chi vive lungo la stretta strada, che collega la rotonda della Gronda nord con via Indipendenza e il sottopasso che bypassa la ferrovia, guarda già con dispiacere alla fine della pace e al ritorno dei gas di scarico dei veicoli. Per una settimana la strada non è stata percorribile in ingresso in città, mentre nella direzione opposta non è mai stato interrotto il transito. Sono anni che i residenti chiedono una soluzione. Hanno più volte contattato le varie amministrazioni. «Una situazione invivibile», si sfogano. «In questo aerosol continuo e inaccettabile io ci sto crescendo quattro figli», sottolinea una mamma. Ma di alternative, almeno a breve termine, non ce ne sono.

bordo

E a confermarlo è lo stesso assessore all’Ambiente e Mobilità Franco Bordo: «Sappiamo bene quanto sia critica la pressione del traffico su quella piccola strada, soprattutto negli orari di punta del mattino e della seconda parte del pomeriggio. Ma non possiamo fare altrimenti. C’è da attendere che vada in porto la realizzazione del prolungamento della Gronda nord, progetto che caratterizzerà l’ultimo triennio del nostro mandato. Per l’anno prossimo dovremmo essere pronti con la progettazione, per poi procedere con l’appalto dell’opera e avviare il cantiere indicativamente nel 2027».

La strada sbucherebbe su via Caravaggio, con un sovrappasso per superare canale Vacchelli e ferrovia. Un’opera imponente, da 12,6 milioni di euro, 7 dei quali già garantiti dalla Regione. Nelle prossime settimane arriveranno 1,4 milioni da Palazzo Lombardia, necessari per avviare la fase progettuale. Ma per coprire il resto della spesa, il Comune accenderà un mutuo.

L’esponente della giunta di Fabio Bergamaschi attribuisce a un «grave errore di carattere tecnico e urbanistico, frutto di scelte politiche sbagliate», l’attuale situazione di via del Picco. «La giunta di centrodestra del sindaco Bruno Bruttomesso (2007-2012, ndr) e nella fattispecie l’allora assessore ai Lavori pubblici Simone Beretta (oggi consigliere comunale di minoranza per Italia Viva, ndr) decise di concentrare le risorse disponibili sulla realizzazione del sottopasso veicolare di via Indipendenza, invece che spendersi per prolungare la Gronda nord, spostando così fuori dalla città il traffico diretto verso la zona industriale dell’ex Olivetti». Il tunnel venne poi inaugurato nel 2013, nel primo mandato del sindaco Stefania Bonaldi.

Da allora la già critica situazione di via del Picco, dove il traffico c’è sempre stato, anche quando si formavano le code al passaggio a livello di via Indipendenza, è ulteriormente peggiorata. «Il problema è proprio la mancanza di una viabilità a nord della città, che possa fungere da alternativa. Un errore strategico» — conclude l’assessore Bordo — «che ci portiamo dietro da oltre un decennio».

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