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GIOVENTÙ VIOLENTA

Ragazzino denuncia il branco: «Da allora incubo senza fine»

Il legale: «Prima l’agguato, poi le costanti minacce. Perseguitati anche i familiari». A processo uno degli aguzzini

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

13 Novembre 2024 - 05:15

Ragazzino denuncia il branco: «Da allora incubo senza fine»

AGNADELLO - Il pestaggio, dopo aver teso loro una trappola attirandoli in un garage, risale al febbraio 2023. Adesso uno degli aggressori dei due minorenni, una banda di quattro giovanissimi del paese, andrà a processo. Si tratta dell’unico maggiorenne all’epoca dei fatti, atteso dalla prima udienza in tribunale a Cremona, fissata per il 25 gennaio.

Una delle vittime, intanto, un ragazzino oggi 16enne, sta vivendo da allora un vero e proprio incubo. «I quattro – chiarisce Massimo Rancati, avvocato di Melzo che difende la famiglia della vittima – sono stati tutti rinviati a giudizio per lesioni gravi. Il mio assistito aveva subito la rottura di un dente, con trasferimento in pronto soccorso a Crema. Da allora è stato un continuo susseguirsi di minacce e aggressioni verbali, su cui stanno indagando i carabinieri e sulle quali non posso aggiungere altro per ovvie ragioni legate al procedimento in corso. Quando hanno saputo che erano stati denunciati gli hanno rovinato la vita».

Il ragazzino ha dovuto cambiare scuola, ogni volta che esce di casa da solo vive l’incubo di incontrare i suoi aguzzini. Da un anno e mezzo a questa parte anche la famiglia ha subito atti persecutori. Ad esempio, i vetri di casa sono stati presi a sassate. Anche su questi fatti indagano i carabinieri. Il sindaco Stefano Samarati è stato informato della situazione. «Si è interessato e ha parlato con la madre del ragazzo. Per quanto di competenza comunale cercherà di far installare delle telecamere di videosorveglianza lungo la via dove risiedono i miei assistiti» continua il legale milanese.

Come detto le indagini erano cominciate dopo le denunce presentate dai genitori dei due minorenni. I ragazzini avevano raccontato di essere stati attirati in un garage, per un chiarimento, e poi picchiati. La banda li aveva accusati di aver maltrattato una loro amica. Un volta conclusa la spedizione punitiva, i due erano stati liberati e minacciati di morte se avessero raccontato quanto accaduto.

Addirittura uno dei quattro aveva preso una pistola priva di tappo rosso puntandola in faccia ai coetanei. Entrambi avevano riportato fratture delle ossa nasali e la perdita di alcuni denti. Erano stati portati all'ospedale di Crema. Nei giorni successivi, uno degli indagati si era presentato, in compagnia della madre, davanti alla casa di una delle vittime, minacciando e offendendo. I due ragazzi avevano cominciato a diradare le uscite da soli. Ormai quando escono in paese lo fanno solo in compagnia dei genitori.

Durante la perquisizione nel box, i carabinieri avevano trovata la pistola giocattolo, una fedele riproduzione delle armi in dotazione alle forze di polizia, oltre a 611 grammi di marijuana e un bilancino di precisione. «Le indagini – hanno precisato dal comando di Compagnia – hanno messo in luce un quadro di intimidazione connotato da un elevato grado di violenza imposto sui coetanei del paese. La punizione subita dai due ragazzini era una sorta di avvertimento per gli adolescenti della zona». Un clima preoccupante che crea non poca apprensione tra genitori e ragazzi del paese, un centro di piccole dimensioni in cui ci si conosce tutti e dunque dove è praticamente impossibile evitare certi personaggi border line. Fatti che portano la comunità a interrogarsi e a cercare di fare quadrato sia a livello delle istituzioni locali, sia della parrocchia e dell’oratorio.

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Commenti all'articolo

  • Benny

    13 Novembre 2024 - 12:46

    Perché lui è la sua famiglia fino alla settima generazione è protetto

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  • rugginesana

    13 Novembre 2024 - 08:42

    Per il sindaco la città è tranquilla !!!!

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