L'ANALISI
12 Novembre 2024 - 05:15
CAMISANO - Il sindaco Francesco Donida lancia l’idea di fondare la Pro loco. Con una missione ben precisa: salvaguardare la decina di attività — bar, tabacchi, panetterie, alimentari, la farmaci e il centro estetico — che sopravvivono in paese. Ciò che rimane di un tessuto commerciale un tempo molto più articolato e dinamico.
«Prima della tangenziale – osserva Donida — c’era più movimento. Poi ci siamo trovati isolati. Il commercio è fondamentale per una comunità che vuole sentirsi viva. Sono imprese che svolgono un servizio di utilità sociale».
Grazie alla Pro loco, secondo il sindaco, si potranno mobilitare tutte le risorse umane, economiche e creative coinvolgendo le associazioni sportive e del terzo settore, la parrocchia, l’oratorio provando a vincere anche i bandi regionali per ottenere fondi.
«Le scelte dell’amministrazione sono molto importanti perché costruire o non costruire un centro commerciale, per esempio, è una decisione che non può non avere un impatto sulle piccole attività. Ma alla fine dobbiamo essere noi a credere nel nostro lavoro e a farlo bene. Però dobbiamo sostenerci a vicenda. Io, per esempio, sono una cliente affezionata degli altri negozi del paese»: lo afferma Maria Grazia Braguti, erede di Peppino e Angelo, che gestisce il negozio di abbigliamento aperto nel 1946 insieme alla sorella Savina e alla figlia Carolina, che rappresenta quindi la quarta generazione.
«Teniamo duro. Ci mettiamo anima e corpo in quello che facciamo — spiega Maria Grazia — Oggi il mercato è molto difficile a causa della globalizzazione e dei grandi gruppi che spingono verso un abbigliamento usa e getta. A noi interessa personalizzare la relazione con il cliente e proporre un rapporto vantaggioso tra la qualità e il prezzo».
Il negozio della famiglia Braguti ha ricevuto di recente il riconoscimento di attività storica da parte di Regione Lombardia. È stato proprio il sindaco Donida, in occasione della cerimonia che si è svolta a Cremona nella sede della Camera di Commercio, a consegnare la targa nelle mani delle figlie e della nipote di Peppino.
«Mi sono commosso» racconta il primo cittadino. Per 65 anni la madre Camilla, che era una sarta, ha lavorato per i Braguti: «Ho ripensato alla storia di mia madre — dice — e ho capito che i nostri negozi hanno un futuro. Dobbiamo sostenerli».
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