L'ANALISI
11 Novembre 2024 - 19:56
CASALMAGGIORE - I lavoratori potranno scegliere volontariamente la buonuscita dall'azienda, nella forma di una «dimissione per giusta causa», invece di essere obbligati al trasferimento. Cauti passi avanti nella trattativa tra sindacati e FIR-Nidec per la gestione dei 36 esuberi dallo stabilimento di via Roma. Dopo il vertice avvenuto tra i rappresentanti dei lavoratori, la dirigenza e le tre Rsu oggi all’interno del ‘Fabbricone’, le posizioni rimangono interlocutorie. Un incontro che poteva rivelarsi anche teso e aspro e a tal proposito si è notata la presenza, seppur discreta, di una pattuglia dei carabinieri.
«L’azienda rimane irremovibile sul trasferimento e sugli esuberi – ha detto Luca Bonali della Fim-Cisl –, e ha spiegato di aver trovato l’interesse dei trentasei dipendenti ad accettare ‘volontariamente’ la buona uscita e l’incentivo all’esodo. La nostra priorità è che nessuno venga obbligato a perdere il posto di lavoro». La multinazionale non si è pertanto irrigidita nelle proprie posizioni. L’urgenza più pressante di risolvere il problema occupazionale, dunque, sembra aver trovato un inizio di compromesso tra le parti. «Sentiremo di nuovo questi lavoratori nei prossimi giorni, per constatare con sicurezza che la loro scelta sia volontaria e convinta e non imposta dall’alto», ha precisato Marco Cagnati della Fim-Cigl. «L’obiettivo è cercare di salvaguardare chi deve uscire e strappare una sorta di impegno alla dirigenza che andrà poi verificato al prossimo incontro».
«Vogliamo che tali fuoriuscite siano volontarie; se si arrivasse al punto che l’azienda in modo forzato dovrà scegliere chi licenziare, a quel punto cambierebbero anche le carte in tavola», ha precisato Bonali. Le offerte messe sul tavolo dall’impresa dal primo incontro per chiudere i rapporti di lavoro, oltre all’incentivo per il trasferimento già rifiutato dai dipendenti, riguarderebbero pre-pensionamenti, integrazioni alla Naspi, corsi di formazione pagati; e se la produzione resterà in via Roma, garanzie sui miglioramenti dei locali. «Ci rincontreremo il 20 per verificare se la direzione intrapresa è corretta o se andranno fatti degli aggiustamenti», hanno concluso i sindacalisti.
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