L'ANALISI
07 Novembre 2024 - 16:30
Alcune dipendenti dello stabilimento della Fir di Casalmag-giore
CASALMAGGIORE - «Nessun dipendente è disposto ad accettare il trasferimento a Pordenone. Combatteremo con ogni mezzo per difendere i nostri diritti». È il pensiero dei lavoratori della Fir di via Roma coinvolti in scelte aziendali che prevedono entro fine anno la chiusura dello stabilimento con il conseguente trasferimento della produzione a Pordenone o il licenziamento. Lunedì vi sarà un nuovo incontro tra sindacati, rsu e azienda e successivamente l’assemblea sindacale che si terrà lunedì pomeriggio o martedì in base alle tempistiche sulla fine dell’incontro in programma a mezzogiorno.
«Le proposte che ci hanno fatto sono irricevibili, una vita di lavoro all’interno dell’azienda barattata per 15mila euro oppure la Naspi per il periodo mancante ai tre anni dalla pensione. La situazione tra di noi è molto pesante. C’è chi non dorme la notte e vive con angoscia queste settimane. Inoltre non è stato detto chiaramente chi rischia il posto e chi no. Quindi siamo al lavoro anche con poca serenità. Non vediamo l’ora che arrivi lunedì, una data che aspettiamo con paura e sollievo perché nell’incertezza non si può vivere tutti i giorni. Speriamo che la città, le istituzioni e tutti coloro che hanno voce in capitolo ci stiano vicini».
BUONUSCITA E FORMAZIONE
Aumentare l’incentivo all’esodo e diminuire il numero di licenziamenti, per ora fermo a 36. Sono questi i due fronti su cui lavoreranno i sindacalisti Luca Bonali (Fim Cisl) e Marco Cagnati (Fiom Cgil).
«Il nostro impegno è aumentare la buonuscita, ma anche creare un piano di formazione per una nuova occupazione per coloro che dovessero trovarsi disoccupati, inoltre chiederemo di ridurre i licenziamenti, che sono già calati e sono fermi a 36, un numero ancora molto alto. Se poi l’azienda in queste settimane ha trovato le 36 persone disposte a trasferirsi siamo tutti contenti e la trattativa finisce subito. Dall’assemblea dei lavoratori abbiamo avuto mandato di non arretrare di un passo e così faremo. Siamo pronti a fare le barricate anche perché l’azienda non è in difficoltà ma vuole solo spostare la produzione e non chiuderla. Dal nostro punto di vista l’incontro è cruciale per il futuro della trattativa». Una volta terminata la riunione i sindacati terranno due assemblee con i lavoratori, in via Roma e in via Vanoni, se sarà possibile già lunedì pomeriggio in caso contrario nelle giornate di martedì e mercoledì.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris