L'ANALISI
10 Novembre 2024 - 05:20
CREMA - Riparte la caccia alle nutrie e riparte da cinquemila, che è il numero di esemplari abbattuto dall’inverno del 2022 a oggi. Ad annunciarlo è l’assessore comunale all’Ambiente, Franco Bordo: «Dalla prossima settimana riprenderanno le operazioni di contenimento della specie, per evitare intrusioni dei giardini delle abitazioni e danni all’agricoltura. Proprio ieri l’altro abbiamo avuto un incontro con la squadra di cacciatori, che sarà impegnata nelle operazioni. Da dodici componenti siamo passati a tredici, avendo avuto una defezione e l’ingresso di due persone nuove che hanno frequentato il corso. Anche con gli agricoltori è già stata raggiunta l’intesa, ora che i raccolti sono stati effettuati».
La zona di azione è già stata concordata e si presenta più ampia rispetto al passato. «La squadra — spiega Bordo — agirà nella fascia a nord-ovest della città, compresa tra la Gronda nord, la località Mosi, il Moso e Campagnola Cremasca. È in pratica l’area maggiormente infestata da questi roditori». In realtà ce ne sarebbe anche una in città, lungo il colatore Cresmiero, ma l’autorizzazione a sparare in quella zona non è stata concessa, per la presenza di edifici abitati. Si tratta della colonia di nutrie nel tratto che va dalla caserma della polizia locale al parcheggio del supermercato di via Macello, che è sempre più folta. Questi grossi roditori ormai familiarizzano con le persone, al punto che, quando ne incontrano una, anziché scappare le vanno incontro.
Il Comune ha chiesto da tempo alla Provincia l’autorizzazione a intervenire con una squadra di cacciatori armati di carabine, ma è stato dato parere negativo, ragion per cui non sarà possibile sparare e occorrerà intervenire con le gabbie, che sono molto meno efficaci e soprattutto richiedono molto tempo per poche catture. Oltre al team di doppiette, sono pronti a mettersi al servizio dell’operazione di contenimento dei grossi roditori anche la società Aprica, che si occupa della raccolta differenziata, e la ditta incaricata dalla Provincia per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi. «Aprica — precisa l’assessore — farà da supporto, nel senso che metterà a disposizione un mezzo per raccogliere le nutrie e le conserverà per un giorno in attesa che la ditta mantovana autorizzata venga a ritirare i capi abbattuti, per poi smaltirli nell’apposito inceneritore. Anche nel Cremasco ci sarebbe un inceneritore per animali morti, ma non possiamo servircene perché la gara è stata vinta da altri».
Se la campagna di abbattimento prosegue è perché le nutrie si riproducono a grande velocità. Le femmine del roditori originari del Sudamerica possono partorire 2 o 3 volte l’anno, con una media di cinque piccoli. La nutria si nutre principalmente di vegetali e in generale non rappresenta un pericolo significativo per l’uomo, ma provoca danni consistenti all’agricoltura.
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