L'ANALISI
08 Novembre 2024 - 19:16
CREMONA - Un’adesione molto alta, con centinaia di corse soppresse e conseguenti pesantissimi disagi per l’utenza. Stando ai report forniti dai sindacati sarebbero stati 9 su 10 i pullman rimasti in deposito per tutta la giornata di oggi. Lo sciopero del trasporto pubblico locale ha messo in ginocchio il servizio di bus in città e quello extraurbano. Non solo a livello provinciale, ovviamente. Trattandosi di un’agitazione nazionale, è stato quasi impossibile spostarsi anche verso destinazioni fuori territorio, a cominciare da coloro che utilizzano normalmente il pullman per raggiungere il posto di lavoro.
La principale società del Tpl provinciale, Arriva, che opera nell’area cittadina e Cremonese, non ha fornito dati precisi sul numero di corse che non sono partite. «Un’adesione molto alta», hanno comunque ammesso dalla holding che gestisce il servizio anche in Valle d’Aosta e nelle province di Torino, Brescia, Bergamo, Lecco e conta 3.500 dipendenti solo in Italia. Autoguidovie, i cui bus servono Crema e il Cremasco, ha registrato un’adesione media dell’87,46% degli autisti. Il dato riguarda tutte le aree lombarde e i territori dove la società è presente direttamente, o tramite controllate e partecipate, in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Ampiamente annunciata, l’agitazione non ha colto di sorpresa i cittadini.
Per quanto riguarda i pendolari la stragrande maggioranza si è giocoforza affidata ad altri mezzi pubblici. I treni, ad esempio, non erano interessati dallo sciopero. Oppure ha optato per l’auto. Ciò ha aumentato non poco la pressione del traffico, sia in città, sia sulle principali arterie. Stesso discorso a Crema, dove a peggiorare le cose ci hanno pensato i lavori di rifacimento dell’asfalto lungo la Paullese raddoppiata, nel tratto tra Vaiano e la città. Inevitabili le lunghe code. A piedi anche gli studenti. Chi ha potuto si è fatto accompagnare dai genitori, altri si sono adattati ad utilizzare i pochi pullman in servizio. Altri ancora hanno approfittato dello sciopero per restare sotto le coperte.
L’agitazione è stata organizzata da tutte le sigle sindacali per chiedere una rapida risoluzione della vertenza contrattuale – il precedente contratto è ormai scaduto da un anno – e investimenti per la sicurezza degli autisti e del personale di bordo. A Roma si è tenuta una manifestazione a cui ha partecipato anche una delegazione sindacale cremonese della Cgil. «Una vertenza complessa, quella relativa al rinnovo contrattuale – hanno ricordato gli autisti cremonesi – la trattativa era cominciata a settembre dell’anno scorso e si è interrotta il 30 maggio, a causa dell’atteggiamento, in alcuni casi attendista ed in altri dilatatorio e non costruttivo, assunto dalle associazioni datoriali e dei trasporti. Prese di posizione che non hanno permesso la prosecuzione di un confronto di disponibilità, concretezza ed avanzamento normativo.
Il contratto nazionale interessa più di 100mila persone tra personale viaggiante, amministrativo e operai. Negli ultimi 20 anni si è giunti solo a tre rinnovi rispetto ai sei che avrebbero dovuti essere, con un disagio economico con una perdita del potere d’acquisto dei lavoratori».
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