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IL FRONTE DELLE GUERRE GLOBALI

«Espressione dell'egoismo delle masse»

Breccia: «Il Tycoon punta al disordine globale»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

07 Novembre 2024 - 05:25

«Tempi duri per l’allarme climatico»

Il professor Gastone Breccia

CREMONA - «I miei amici in America si aspettavano la vittoria di Donald Trump. Devo essere sincero: speravo che vincesse Kamala Harris, ero da quella parte del mondo che, fino a l’altra notte, si faceva delle illusioni», confessa, non senza amarezza, Gastone Breccia, docente di storia bizantina, presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’ateneo di Pavia ed esperto di strategia militare.

Una vittoria prevedibile da chi sta in America?
«La maggior parte degli americani è impoverita, spaventata, non vuole fare altri sacrifici. Trump promette di pensare prima agli americani e di mandare al diavolo il resto del mondo. Dando voce e soluzione alle preoccupazioni della classe media e al bisogno di tutelarsi da pericoli che immancabilmente vengono dall’esterno».

Il trionfo dell’egoismo?
«L’egoismo è un atteggiamento comune e comprensibile, che si intende - anche etimologicamente - legato all’individuo, e dovrebbe restare tale. La politica dovrebbe servire a governare (e mettere in condizione di non fare danni) questa umanissima pulsione individuale».

E invece?
«Tutto ciò non accade e lo vediamo proprio nell’esito delle elezioni americane. Trump è ‘antipolitico’ proprio perché è l’espressione di una sorta di disperato egoismo di massa: che i privilegiati della vecchia middle class faticano a comprendere (non solo negli USA… anche tra i votanti PD ormai molto più numerosi nei quartieri ‘bene’ che non nelle periferie delle nostre città, tanto per dire) e che, nei prossimi anni, potrebbe trasformarsi in un suicidio collettivo».

Suicidio collettivo, eppure Trump promette di pacificare il mondo?
«A parole. Con ogni probabilità assisteremo a una probabile, rapida offerta di pace a Putin, già da gennaio, con ampie concessioni territoriali: qualcosa di meno delle quattro regioni annesse nel settembre 2022. Potrebbe essere inizialmente un cessate il fuoco sulle linee raggiunte dai russi, per poi discutere un futuro assetto del Donbass e della Crimea in mano russa ‘legittimato’ da referendum farsa».

Per quanto riguarda il conflitto di Israele?
«Trump darà mano libera a Israele per proseguire la guerra come meglio crede (non che i tentativi di Biden di ottenere una tregua fossero serviti a molto, ma c’era una certa volontà di contenimento), mantenendo appoggio a distanza soprattutto per scoraggiare l’Iran da una eventuale escalation. Fra i punti interrogativi c’è la questione di Taiwan. Penso a un approccio utilitaristico, ovvero chiedere al governo taiwanese di alzare le spese militari per vendergli più armi, usando contemporaneamente la protezione americana per trattare con la Cina Popolare accordi commerciali vantaggiosi».

Un nuovo ordine mondiale?
«In realtà Trump pensa di cavarsela bene nel global disorder, liberando l’America da legami esterni e da regolamenti interni. Pensa che sarà comunque il bullo più grosso in una stanza dove tutti si picchiano: non vuole avere piccoletti da proteggere, se non alle sue condizioni, né le mani legate».

E in tutto ciò quale sarà il destino dell’Europa?
«Trump chiederà anche agli europei, non solo ai taiwanesi, di pagare di più per la propria sicurezza. Oltre che alzare i dazi sulle importazioni negli Usa. Vedremo cosa penserà di fare l’Ue: l’atteggiamento verso la guerra in Ucraina sarà un banco di prova decisivo».

Che cosa la preoccupa di più del futuro governo di Trump?
«Saranno tempi durissimi per la lotta al cambiamento climatico, che per Trump, e per quasi tutta la destra mondiale, è una ‘falsa notizia’ diffusa ad arte per far vendere macchine elettriche (e pale eoliche) ai cinesi. Questo è un aspetto più che inquietante, perché l’allarme è reale ed è importante agire presto».

Menzogne prese per verità, secondo l’elogio fatto da Elon Musk?
«Musk chiederà conto a Trump dell’aiuto che gli ha fornito durante la campagna elettorale. Musk immagina e vuole un mondo con poche regole, in cui possa fare quello che vuole, trasformando le sue esigenze in verità e necessità. E questo è veramente pericoloso».

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