L'ANALISI
04 Novembre 2024 - 05:25
CREMA - Notti insonni a causa dei fuochi d’artificio, animali domestici e non che si spaventano e in alcuni casi scappano, pericolo di infortuni. E non siamo ancora nelle settimane di fine anno. Centinaia di residenti, della città e del resto del territorio si lamentano per l’uso dei petardi sino a tarda ora. Complice il lungo ponte di Ognissanti, con le conseguenti vacanze scolastiche, il fenomeno si è particolarmente acuito negli ultimi giorni. Lo spettro che l’onda lunga della nuova mania dei botti si protragga ora sino alle festività natalizie, solleva rabbia e proteste.
«Tutte le sere la stessa storia, petardi, petardi e ancora petardi» una delle lamentele diffuse via social. Succede in città come a Offanengo, a Rivolta d’Adda come a Trescore Cremasco e in altri centri del territorio. Non si tratta certo di scoppi sporadici.
«Non sapevo fosse già Capodanno» scrive un utente social, chiaro riferimento all’intensità dei fuochi sparati specialmente la sera e la notte di Halloween. Il classico problema di convivenza. I botti, ovviamente si parla di quelli legali, dunque liberamente venduti in tabaccheria, cartolerie e altri negozi, non sono oggetto di ordinanze e divieti. Negli ultimi anni alcuni pronunciamenti del tribunale amministrativo che hanno accolto ricorsi di aziende produttrici, hanno di fatto tarpato le ali agli enti locali che li avevano messi al bando in maniera permanente oppure lo facevano con ordinanze ad hoc, generalmente in vigore nel periodo tra Natale e Capodanno.
Emblematico il caso proprio di Crema. Qui, già nel 2022, il sindaco Fabio Bergamaschi, dopo essersi confrontato con i colleghi amministratori del Cremasco, aveva optato per non firmare più ordinanze temporanee di divieto, senza però rinunciare a chiedere ai cittadini di evitare l’uso dei petardi. Una ‘moral suasion’ — ovvero l’invito a evitare un comportamento che viene ritenuto scorretto — legata all’inquinamento atmosferico prodotto dai botti, al rischio di infortuni e alla tutela del benessere animale. Come ben sanno molti proprietari di cani e di altri pet, il frastuono provocato dai fuochi spaventa e disorienta gli amici a quattro zampe e non solo. Possono scappare o rischiare di ferirsi nella concitazione. Una sensibilità cresciuta negli anni a cui fa da contraltare l’opinione di coloro che ritengono comunque i fuochi d’artificio una tradizione secolare, da rispettare in certe occasioni.
Il Comune di Crema, sotto la precedente amministrazione Bonaldi, aveva emanato un regolamento del benessere animale che vietava in maniera permanente l’uso di petardi. Contro il provvedimento aveva presentato ricorso al Tar di Brescia un’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione dei fuochi d’artificio. Il tribunale aveva dato ragione al privato, chiarendo che non può un’ordinanza ostacolare un’attività commerciale svolta in maniera legale. Risultato, il regolamento è stato modificato togliendo la parte del divieto permanente dei botti. Diverso è ovviamente il discorso se si impiegano petardi illegali. Oltre all’estrema pericolosità per la propria incolumità, si può incorrere in denunce e in sanzioni pecuniarie molto pesanti.
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