L'ANALISI
01 Novembre 2024 - 16:34
CREMA - C’è un nuovo progetto per togliere due semafori della Paullese: quelli di San Donato Milanese, vero incubo quotidiano per i pendolari, a causa delle lunghe code che si creano in entrambe le direzioni negli orari di punta. Una luce in fondo al tunnel anche per circa 13mila cremaschi che, ogni giorno, utilizzano l’ex statale per raggiungere il posto di lavoro. La presentazione nei giorni scorsi a San Donato Milanese da parte dei tecnici di Città metropolitana, studio condiviso con il Comune ospitante. Con loro il consigliere delegato alle Infrastrutture dell’ente Daniela Caputo e l’assessore alla Viabilità di San Donato Massimiliano Mistretta. Costo stimato, 15 milioni di euro.
Entrando nei dettagli, per eliminare il semaforo di via Gela è stata prevista una modifica viabilistica con lo spostamento di circa 400 metri dell’ultimo tratto della strada, che entra in San Donato. Non servirà dunque un cavalcavia. Più immediata la cancellazione del secondo impianto, quello di via Moro, grazie alla costruzione di un sovrappasso ciclopedonale. «A questo punto — ha commentato Caputo — partirà la fase della progettazione e il mio auspicio è quello che, nell’arco di un anno, speriamo anche prima, ci siano le basi per sottoscrivere un accordo con il Comune di San Donato. Per quanto riguarda la parte economica, se Città metropolitana non avesse le risorse necessarie da stanziare per l’importante opera, chiederemo un contributo alla Regione».
Caputo sottolinea come questo studio sia «un primo passo avanti: finalmente, in un confronto costruttivo, abbiamo posto le basi per individuare una soluzione per un’arteria stradale tra le più trafficate, per dismettere due semafori che fanno da tappo alla viabilità quotidiana. L’obiettivo è senza dubbio condiviso, ora dobbiamo perfezionare una delle soluzioni, che congiuntamente riteniamo sia la più ecosostenibile, anzi addirittura porterebbe miglioramenti al tessuto urbano di San Donato Milanese».
La consigliera sottolinea l’attenzione alle aree vincolate. «Siamo consapevoli di trovarci in una zona sottoposta a una serie di vincoli ambientali, ma siamo convinti che i benefici di questo intervento sarebbero un plus ambientale sotto ogni punto — conclude la consigliera Caputo —: la fluidificazione del traffico è un obiettivo importante per migliorare la qualità della vita dei pendolari. Nulla è semplice, ma se ci si siede e si studia insieme, si possono trovare alternative».
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