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IN ONORE DI SAN GAUDENZIO

Tradizione e fede, Ostiano in festa

Il sindaco ha offerto al parroco il cero votivo da porre sull’altare del patrono. I festeggiamenti hanno avuto un programma intenso tra bancarelle, luna park e gli immancabili fuochi d’artificio nel Castello Gonzaga

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

27 Ottobre 2024 - 18:21

Tradizione e fede, Ostiano in festa

OSTIANO - Cala il sipario sulla plurisecolare tradizione in onore del patrono San Gaudenzio. Nella tre giorni di festa, che si chiude domani mattina alle 10 con la messa solenne dedicata al vescovo bresciano, tante iniziative ed eventi hanno animato le vie principali del paese per una tradizione che si rinnova dal 1519.

Una fiera particolarmente sentita, che fonde storia e modernità, e che ha avuto il momento più importante nella tradizionale cerimonia di consegna del cero: questa mattina, partendo da Piazza Cavour, di fronte alla Porta Spinata, le autorità civili, accompagnate dalla banda Giuseppe Verdi di Gambara, si sono dirette verso la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Qui in rappresentanza simbolica della comunità di Ostiano il sindaco Canzio Posio ha offerto, per la prima volta, al parroco don Jonathan Guicciardi, arrivato a Ostiano a settembre, il cero votivo da porsi sull’altare di San Gaudenzio.

Ma oltre alla tradizionale consegna del cero e la messa solenne, i festeggiamenti hanno avuto un programma intenso tra bancarelle, luna park e gli immancabili fuochi d’artificio nel Castello Gonzaga, oltre che tanti eventi nei locali e negli esercizi commerciali del paese.

i fuochi

Successo di pubblico anche per le due mostre allestite presso la Biblioteca Comunale ed il Castello, ovvero «Le mie follie: Gianni Feraboli pittore» e «Sguardi su Ostiano» una panoramica sulla storia di Ostiano attraverso un'esposizione di opere a firma di Giuseppe Cerioli.

L’edizione numero 505 va dunque in archivio e segna ancora una volta uno degli eventi più longevi del nostro territorio. La sagra infatti venne istituita oltre cinque secoli fa da Ludovico Gonzaga, signore di Ostiano e principe di Bozzolo, con apposito decreto per permettere agli ostianesi di venerare il loro patrono.

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