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I posti non bastano: il Comune paga le rette

Contributo per far fronte a iscrizioni e mensa alle paritarie, per 27 famiglie in difficoltà

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Ottobre 2024 - 16:11

I posti non bastano: il Comune paga le rette

CREMA - Ci sono 27 famiglie che non riescono più a pagare le rette e la mensa della scuola materna paritaria, principalmente per problemi economici dei genitori, causati dalla mancanza di lavoro, ma anche da altre situazioni di grave disagio sociale. In alcuni casi si tratta di nuove povertà, subentrate all’improvviso, che danno dunque origine a morosità incolpevoli. Altri genitori, pur già in difficoltà economiche, non avevano scelta. Hanno optato per una materna privata, dove sicuramente le rette sono superiori rispetto a una scuola pubblica, essendo esauriti i posti per i bambini a quella comunale Franceschini e quelle statali (Curtatone e Montanara).

«Un problema che certo non è solo di Crema, ma diffuso ovunque in tutta Italia. Le scuole dell’infanzia sono in numero insufficiente da sempre e tutto sommato in città e nel resto del Cremasco, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, seppure siamo consapevoli che la situazione non sia ottimale», commenta l’assessora comunale all’Istruzione Emanuela Nichetti.

Il costante calo demografico degli ultimi anni, del resto, non compensa la ‘fame’ di posti negli asili. Spesso le famiglie devono fare scelte complicate, soprattutto chi non ha nonni vicini che possano seguire i bambini. Un discorso molto ampio, che chiama in causa politiche non certo locali, ma nazionali, come gli investimenti nell’edilizia scolastica che non sia quella dell’obbligo, ma riguardi le fasce di età dei più piccoli.

La convenzione in essere tra paritarie ed ente di piazza Duomo prevede che, oltre ai contributi annuali per il funzionamento degli asili e per garantire comunque rette calmierate, abbattendo i costi di gestione, il Comune dia una mano anche in queste situazioni di morosità incolpevole. «Di qui i fondi stanziati per ripianare gli insoluti riferiti all’anno scolastico 2023-2024, che si è concluso la scorsa estate», conclude Nichetti.

I bambini coinvolti sono 33. Ovviamente non vengono lasciati indietro: l’impegno economico dei Comune permette di coprire sia il costo del pasto giornaliero, sia la retta. E lo stanziamento complessivo è stato di 11.518 euro. I singoli contributi variano da poche decine di euro, il minimo erogato è di 62, a somme più consistenti. In un caso l’insoluto ammontava a 728 euro. Ci sono quattro famiglie che hanno ricevuto più aiuti, avendo in due casi tre figli alle materne e negli altri due bambini.

Fatti i conti da parte del gestore del servizio di refezione scolastica (l’azienda Sodexo) e delle singole paritarie, l’ente di piazza Duomo ha verificato le posizioni dei genitori attraverso i Servizi sociali, confermando poi che queste famiglie abbiano diritto all’aiuto economico.

Le sei paritarie della città sono la Buon Pastore, con la materna Pia Casa Provvidenza, l’asilo di Santa Maria della Croce, quello di San Bernardino, la Fondazione asilo infantile di Ombriano, la Paola di Rosa e la Canossa, che fanno entrambe riferimento alla Fondazione Carlo Manziana. Per questi stanziamenti straordinari, i Servizi sociali hanno attinto al fondo per la gestione degli insoluti che il Comune accantona periodicamente. Le assistenti hanno dunque valutato di assegnare i cosiddetti ‘Patti Gener-Attivi’ a favore dei 27 nuclei familiari.

Queste misure straordinarie di sostegno vengono utilizzate anche in altri ambiti, che interessano i minorenni. Sono finalizzate a favorire l’accesso a proposte e servizi di natura educativa, ricreativa, di socializzazione e per lo studio assistito e interessano bambini dalle elementari sino alle medie e poi i ragazzi delle superiori.

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