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CREMONA

Sfratto con vendetta : escrementi ovunque

Affittuario moroso riduce l’appartamento a discarica e porta via anche gli arredi. Appropriazione indebita: condanna a 2 anni e risarcimento di 4.500 euro ai proprietari

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

25 Ottobre 2024 - 17:14

Sfratto con vendetta : escrementi  ovunque

L'avvocato Simona Bozuffi e la cucina

CREMONA - Escrementi dappertutto, sul pavimento e persino all’interno degli armadi. Ma anche bottiglie, rifiuti di ogni genere, sporcizia ovunque. Sfrattato, ha ridotto a discarica l’appartamento preso in affitto arredato in zona Po. Non solo. Nell’andarsene, a fine marzo del 2022, si è portato via di tutto: dal televisore 24 pollici a un tavolino, dalle posate a una batteria di pentola. La vendetta ha il volto di Alessandro, 27 anni da compiere, di Cremona.
Accusato di appropriazione indebita, oggi il giudice gli ha presentato il conto: lo ha condannato a 2 anni di reclusione e a 1.500 euro di multa, più 4.500 di risarcimento danni ai proprietari, marito e moglie che in quell’appartamento avevano investito i loro risparmi. Lo avevano acquistato con la finalità di farsi una rendita negli anni della pensione. Il giudice ha concesso all’imputato la sospensione condizionale della sola pena detentiva a patto che risarcisca i proprietari.

«L’imputato ha tenuto una condotta gravissima. ha dolosamente imbrattato di escrementi l’appartamento al fine di fare un dispetto ai miei assistiti e sottratto i beni del valore di 3mila euro per arrecare loro un danno patrimoniale», ha sottolineato l’avvocato di parte civile Simona Bozuffi, che con l’avvocato Marco Tinelli ha assistito marito e moglie proprietari dell’appartamento. Che due anni fa hanno presentato denuncia, allegando le fotografie dell’appartamento-discarica.

Nella casa, Alessandro era entrato il 22 maggio del 2019, la data di stipula del contratto di locazione. Ad un certo punto, non ha più pagato l’affitto. È partita la causa civile, la procedura di sfratto convalidata dal tribunale che ne ha dato esecutività il 31 marzo di due anni fa. Ma non c’è stato bisogno di mandare l’ufficiale giudiziario, «perché — ha spiegato l’avvocato Bozuffi — prima di concordare l’accesso per vedere la casa, la sera prima l’imputato ha telefonato ai proprietari».

La telefonata: «Vi lascio le chiavi nella cassetta». L’indomani, marito e moglie sono entrati nell’appartamento e, sorpresa, lo hanno trovato in condizioni che definire spaventose è un eufemismo. Per ripulirlo da cima a fondo, hanno speso 1.500 euro. Inoltre, il vendicativo affittuario si era portato via oggetti per 3mila euro. L’elenco è riversato nel capo di imputazione: un tavolino in legno di colore bianco, un mobile da camera a due ante, una specchiera da camera, due abat-jour, un completo di asciugamani da bagno, un servizio completo di piatti e posate per quattro persone, una batteria di pentole, due quadri e il televisore 24 pollici.

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