L'ANALISI
22 Ottobre 2024 - 11:10
ISOLA DOVARESE - Si è conclusa con un patteggiamento davanti al Gup l’udienza preliminare per i due ex dipendenti dell’Unione Lombarda Terre di Pievi e Castelli (Torre de’ Picenardi, Isola Dovarese e Pessina Cremonese) accusati di peculato, un reato che si verifica quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio si appropria indebitamente di denaro o beni pubblici di cui ha il possesso per ragioni legate alla propria funzione.
La vicenda è emersa grazie a un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Cremona per fatti avvenuti dal luglio 2022 al dicembre 2023. Ieri, davanti al giudice, i due hanno concordato rispettivamente pene di 3 anni e 4 mesi per uno e 2 anni e 10 mesi per l’altro, con l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per entrambi. Per il secondo è in fase di valutazione la richiesta di convertire la condanna con l’affidamento ai servizi sociali. La Procura della Repubblica di Cremona, inizialmente, aveva richiesto il rinvio a giudizio, ma la scelta del patteggiamento ha accelerato i tempi, esaurendo l’aspetto penale. Ma quello civile continuerà.
Le indagini hanno rivelato che i due dipendenti, impiegati presso l’Ufficio Ragioneria dell’Unione, avevano creato un sistema di frode basato sulla predisposizione di falsi ‘mandati informatici di pagamento’, che consentivano il trasferimento di fondi pubblici direttamente sui loro conti personali. Le causali dei mandati includevano crediti Irpef inesistenti o altre somme non spettanti. Grazie all’ammissione degli stessi indagati e al lavoro investigativo della Guardia di Finanza, si è riusciti a recuperare la somma sottratta, pari a 93mila euro, che è stata già restituita all’Unione e versata nelle casse della tesoreria dell’ente. In udienza era presente l’attuale presidente dell’Unione, Marcello Volpi, sindaco di Torre de’ Picenardi. L’Unione si è costituita ieri parte civile nel procedimento, rappresentata dall’avvocato Isabella Cantalupo.
«Ho voluto essere presente personalmente come presidente dell’Unione per tutelare l’ente e rappresentare la cittadinanza del territorio – dice Volpi -. Siamo stati tutti danneggiati nel 2022 e 2023 e tutto ciò ha avuto ricadute anche sui nuovi amministratori». A copertura dei danni il dipendente con la pena inferiore ha restituito anche una somma di 2.800 euro. «Abbiamo fatto mettere a verbale che per noi si tratta di un acconto, perché a nostro avviso i danni ammontano a non meno di 250mila euro – hanno evidenziato sia Volpi che Gianpaolo Gansi di Isola -. Quelli messi in atto sono stati comportamenti disprezzabili, che ci hanno causato gravi danni, anche di immagine. Lo sarebbero in ogni caso, ma quando si tratta di risorse pubbliche è anche peggio. Ora intendiamo procedere in sede civile con tutta l’energia e la convinzione possibili, anche se sarà un percorso lungo e oneroso, ma bisogna farlo e non ci vogliamo sottrarre. Con l’ufficio ragioneria stiamo intanto continuando le verifiche analitiche di tutto».
Da parte dell’ex presidente dell’Unione Gansi, sindaco di Isola Dovarese che aveva seguito dall’inizio tutta la questione (incarico nel frattempo, dopo le elezioni di giugno, passato a Volpi), un commento amaro sulla vicenda: «È una storia purtroppo molto triste. Devo dare atto alla Guardia di Finanza di Cremona di avere svolto un lavoro encomiabile. Tempo fa ho anche scritto una lettera alle Fiamme Gialle per esprimere il nostro ringraziamento per come hanno seguito passo dopo passo tutta la questione».
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