L'ANALISI
30 Agosto 2024 - 05:05
CREMONA - Ottime notizie dal Centro Nazionale Trapianti. A fine giugno, in Italia, le donazioni sono state il 5,7% in più rispetto all’anno scorso, arrivando a quota 1.762. Ancora più incoraggiante è il dato sulle donazioni ‘a cuore fermo’ (cioè effettuate a seguito di un arresto cardiaco), che attestano un incremento a doppia cifra (35% rispetto al 2023). E se i donatori aumentano, si sfoltiscono le liste d’attesa: 7.860 italiani in attesa di un organo, contro i 7.941 dello scorso dicembre. La tendenza conferma e batte quella dello scorso anno: nel 2023, secondo il CNT, l’Italia si è posizionata al secondo posto per donatori dopo la Spagna, con 28,2 donatori per milione di abitanti.
Bene anche Cremona. Secondo i dati dell’ospedale Maggiore, il primo trimestre del 2024 ha registrato 7 donatori multiorgano e multitessuto, 2 multiorgano e multitessuto a cuore fermo, 2 solo multitessuto a cuore fermo, e 68 di tessuti corneali. Siamo in linea con la Lombardia, regione storicamente virtuosa.
Aido festeggia, anche se guarda già al futuro. «I dati sono decisamente positivi – ha commentato Francesco Pietrogrande, presidente Aido Cremona – ma non dobbiamo fermarci a questo. I dati del CNT parlano anche di un 27% di opposizione alla donazione. In realtà, probabilmente, sono anche di più. È su questo fronte che dobbiamo lottare, e c’è ancora molto da fare».
Sono ancora molte, dunque, le persone del ‘no’. Come è noto, il consenso alla donazione organi può essere espresso all’anagrafe nel momento in cui si richiede la carta di identità elettronica. L’uso è prescritto dal progetto ‘Una scelta in Comune’, lanciato da una legge del 2013. Per contrastare la disinformazione, Anci e CNT hanno deciso di partire proprio dagli uffici anagrafe: 800 uffici in tutta Italia sono stati riforniti di materiale informativo, con l’obiettivo di spiegare in modo semplice e accessibile a tutti, attraverso cartelli o pieghevoli, come funziona la donazione degli organi.
«Cremona e Crema sono coinvolte nell’iniziativa – ha spiegato Pietrogrande – che va a supporto di una modalità già seguita da Aido: abbiamo collocato monitor di informazione nell’ufficio anagrafe della città, che mettono le persone ‘in coda’ davanti a una serie di domande e risposte sul tema della donazione. Sfruttando un bando della città di Cremona, ne abbiamo aggiunti altri a Crema, Casalbuttano, Castelleone, Casalmorano e Casalmaggiore. Vogliamo che il cittadino, quando gli sarà chiesto di esprimere il consenso, non sia colto di sorpresa, e magari contribuisca con il suo ‘sì’».
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