L'ANALISI
16 Ottobre 2024 - 21:14
CREMONA - Anno 2021: la mattina del 7 ottobre, giovedì, uscendo da casa trovò appeso alla porta d’ingresso un cartello con la scritta ‘Accesso consentito con green pass’ e timbro del Comune; e davanti all’accesso pedonale e al carraio due sacchi dell’immondizia, uno giallo e uno azzurro della raccolta differenziata. Allora, Gianluca Galimberti era sindaco di Cremona. Quello stesso giorno, sui social denunciò «l’atto di inciviltà, comunque la si pensi». Poi presentò denuncia alla Digos, che nel giro di tre settimane diede un nome e un volto a chi firmò «l’atto di inciviltà». Si tratta di una 46enne, tre anni e nove mesi dopo — oggi — a processo per deturpamento e imbrattamento di cose altrui e per molestie. La difende l’avvocato Francesca Biancamaria Ponzoni.
L’ex sindaco Galimberti non si è costituito parte civile, ma quale «persona offesa» testimonierà all’udienza del 19 marzo 2025. All’imputata, gli investigatori arrivarono anche attraverso l’esame delle telecamere installate all’esterno della casa dell’ex primo cittadino. Collegarono il gesto intimidatorio ad una serie di altri imbrattamenti nelle vicinanze della stessa abitazione messi a segno in precedenza, l’ultimo il 28 ottobre.
Quella mattina, il sindaco scrisse sui social: «La prima reazione, mia e di mia moglie, è stata di indignazione... Poi mi sono fermato e mi è salito il dispiacere. Ma come si fa a comportarsi così? Ma alla fine questa è una domanda che ha poco senso. Ciò che ha davvero senso è continuare con più forza e con più energia a fare ciò che si sta facendo, insieme come città e come territorio, in particolare per sostenere la campagna vaccinale e la ripresa della nostra normalità!».
Al primo cittadino arrivò solidarietà bipartisan. Paolo Carletti, all’epoca presidente del consiglio comunale, oggi assessore ai Lavori pubblici, mandò una nota: «Certo di interpretare anche il sentimento dell’intero consiglio Comunale, esprimo tutta la solidarietà possibile al sindaco Gianluca Galimberti per quanto accaduto stamane, episodio tanto fastidioso quanto misero, a fronte del quale non resta che compatirne l’autore».
Solidarietà dall’opposizione: «Lasciare davanti alla casa di Gianluca Galimberti due sacchi di immondizia e appiccicare un cartello alla sua porta non è un segno di protesta, ma una manifestazione di maleducazione e inciviltà. Le differenze di vedute e le critiche non possono mai ledere il rispetto della persona, della sua vita privata e della sua famiglia. Condividiamo l’amarezza del sindaco e della sua famiglia», la nota firmata dai consiglieri Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi (Fi) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona). Il sindaco incassò «vicinanza e solidarietà» dal gruppo regionale del Pd, che condannò con fermezza «un gesto figlio di inciviltà e violenza».
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