L'ANALISI
16 Ottobre 2024 - 11:11
CREMONA - Ce ne sono in servizio meno della metà di quelli previsti, ma i monopattini a noleggio abbandonati al di fuori degli appositi parcheggi sono sempre di più. Alimentando dubbi sul sistema di gestione del noleggio. Dubbi che diventano certezze quando si parla con un giovane utilizzatore che svela il segreto (di Pulcinella): c’è un sistema per farsi beffe delle limitazioni. Ed è anche semplicissimo, pur non funzionando con tutti i modelli di Smarthpone.
Avrebbero dovuto essere 150 i monopattini elettrici e 50 le ebike messi a disposizione di tutti dalla ditta Ridemovi grazie ad un accordo con il Comune che ha individuato 23 apposite aree di sosta dove lasciare e prendere i mezzi. In realtà i monopattini in città sono una sessantina e guardando la mappa sulla apposita App, necessaria per noleggiarli, sono abbastanza sparsi su tutta la città. Questa è, in verità, la modalità che li rende comodi per l’utenza ed è adottata in molte città: poiché sono sparpagliati ovunque, è facile trovarne uno vicino da poter noleggiare. Tuttavia a Cremona l’amministrazione ha fatto un’altra scelta e per prevenire le accuse di scarso decoro ha individuato delle aree apposite dove poter trovare i mezzi. Ridemovi ha previsto un sistema in base al quale la App ‘costringe’ l’utilizzatore a lasciare ebike e monopattino solo nei loro parcheggi, con tanto di foto obbligatoria a cura dell’utente e pena una multa di 10 euro addebitata immediatamente sulla carta di credito. Inoltre vi sono alcune zone della città interdette a questi mezzi, che si spengono quando vi vengono condotti. Si tratta della tangenziale, della zona dello stadio e di alcuni parchi e giardini. E nel centro scatta, sempre in automatico, la limitazione della velocità a 5 all’ora.
Dunque come mai ci sono molti monopattini abbandonati sui marciapiedi o nelle aree in cui non dovrebbero nemmeno entrare? In alcuni casi si tratta di mezzi che si sono guastati o hanno esaurito la carica. Ma tutti gli altri è probabile che siano stati usati con il ‘trucco’. Che sarebbe questo: si sblocca il mezzo facendo leggere al telefono l’apposito Qr code mentre si è in un parcheggio autorizzato, dopodiché si va nelle impostazioni dello smartphone e si nega alla app l’autorizzazione alla geolocalizzazione. A quel punto si va dove si vuole, anche nelle zone ‘proibite’, e si lascia il monopattino dove capita. La foto obbligatoria? «Si fa uno scatto — spiega il giovane ‘hacker’ — e lo si carica, tanto nessuno controlla veramente l’immagine». Scarsi i controlli anche per quanto riguarda l’età, a quanto pare. L’account Ridemovi è riservato ai maggiorenni e al momento dell’iscrizione occorre inoltrare una foto della carta di identità. Tuttavia l’account si attiva anche caricando il documento da cui risulta che l’utente è minorenne. Insomma, a pochi mesi dalla fine del primo anno di sperimentazione biennale del servizio, c’è qualcosa da mettere a punto.
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