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MOBILITA' URBANA. I NODI

«Sui marciapiedi non solo monopattini 'spiaggiati', anche auto»

Dopo l’allarme lanciato dalle associazioni dei disabili, parla l’assessore Zanacchi: «Serve maggiore responsabilità

Claudio Barcellari

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redazione@laprovinciacr.it

21 Agosto 2024 - 05:30

«Sui marciapiedi non solo monopattini 'spiaggiati', anche auto»

CREMONA - Monopattini abbandonati: la parola all'amministrazione. Quanti e quali mezzi, realmente, possono essere d’ostacolo a carrozzine, ipovedenti, anziani? Dopo l’allarme lanciato da Flavia Tozzi (Uici) e Filippo Ruvioli (Occhi Azzurrri), parla l’assessore alla mobilità Luca Zanacchi, secondo cui serve un ripasso generale sulla questione. I monopattini non devono diventare un capro espiatorio del problema: non tutti i monopattini, e non solo i monopattini, possono intralciare la mobilità dei pedoni.

DIVERSIFICAZIONE DEI MONOPATTINI: PRIVATI E A NOLEGGIO

Prima precisazione dovuta: c’è monopattino e monopattino. Ci sono, cioè, quelli privati e quelli a noleggio. Quelli noleggiati sarebbero stati, finora, piuttosto virtuosi: «Il servizio di noleggio – ha spiegato Zanacchi – offre al cittadino 150 monopattini e 50 bici elettriche. È gestito da RideMovi, che è una ditta privata. Per accedere al servizio, basta scaricare l’app RideMovi, collegandola a una carta di credito: si paga poi in base all’utilizzo. Per evitare che creassero problemi, abbiamo fissato un limite alla circolazione di questi mezzi in alcune aree della città (per esempio le zone pedonali, come piazza Stradivari). Ciò significa che, provando ad utilizzarli fuori dalla rete di strade in cui sono autorizzati, i monopattini si spengono. Non vedrete mai uno di questi monopattini in tangenziale».

CONTROLLO E SANZIONI PER UN USO RESPONSABILE

Anche sotto il profilo della buona condotta degli utenti, i controlli RideMovi sarebbero puntuali ed efficaci: «Posso assicurare che la ditta, finora, ha gestito bene la sorveglianza delle infrazioni di chi usufruisce del servizio. Quando un mezzo viene usato male, viene accreditata una sorta di sanzione all’utente direttamente sulla carta di credito. Se il monopattino (o l’e-bike) viene abbandonato in un’area della città dove non dovrebbe trovarsi, scatta la multa della ditta».

POLITICA PIÙ RIGIDA E RESPONSABILITÀ CITTADINA

C’è, comunque, il desiderio di una politica più rigida: «Il servizio studiato così è molto funzionale – ha commentato Zanacchi – e parlare di invasione di monopattini, almeno sotto questo aspetto, è sbagliato. Abbiamo solamente 23 postazioni in tutta la città, concordate insieme ai Comitati di quartiere. Certo, non manca chi, nonostante i controlli, finisce per usare male il servizio. L’azienda ha l’obbligo di andare ciclicamente a recuperare i monopattini in giro per la città, essendo geolocalizzati. Ho visto in più di un’occasione gli addetti che riempivano con un furgoncino monopattini e bici per andare a operare in sede. Chiederemo comunque all’azienda di intensificare il passaggio sulla città per scongiurare episodi di parcheggi inadeguati».

MONOPATTINI, BICI E AUTO: UN PROBLEMA DI MOBILITÀ COMPLESSIVA

I monopattini corrono e parcheggiano male, ma anche le bici. Peggio ancora le auto. La mobilità è un macrocosmo: inutile dare tutta la colpa ai monopattini, quando un’automobile può creare problemi identici se non peggiori a chi transita sul marciapiede. Anche senza montare sul monopattino, i cremonesi al volante non sono sempre virtuosi: «In città, mediamente, viene abbattuto un palo della segnaletica al giorno – ha illustrato Zanacchi – il che fa una certa impressione. Come è possibile? Dico sempre, scherzando, che i paletti non si suicidano. Inoltre, secondo i dati della polizia locale, la principale ragione di incidenti in città è generata da velocità e distrazione. Questo dà un’idea anche dei parcheggi».

COSTRUIRE UNA COSCIENZA CIVICA DEL PROBLEMA

Per avere strade e marciapiedi più sicuri, anche per i più fragili, la ricetta vincente è il senso di responsabilità dei cittadini. «Occorre costruire una coscienza civica del problema – ha concluso Zanacchi – Mi è piaciuta la proposta di Filippo Ruvioli di cui ho letto ieri su La Provincia: promuovere un evento ‘prova tu sulla carrozzina’. Per quanto mi riguarda, sfonda una porta aperta: mi piacerebbe incontrarlo per mettere giù qualche idea, farebbe molto bene alla città. Come amministrazione, invece, intendiamo collaborare sempre di più con la polizia locale per una politica di controllo più stretta sulle infrazioni. Sensibilizziamo, ma sanzioniamo in modo chiaro i comportamenti scorretti».

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