L'ANALISI
14 Ottobre 2024 - 18:45
CREMA - Potrebbero tornare utili le immagini della videosorveglianza comunale e privata, per fare piena luce su quanto accaduto nel fine settimana appena trascorso tra largo Falcone e Borsellino, via Massari e piazza Giovanni XXIII. Secondo il racconto di alcune delle vittime, sabato intorno alle 23 un gruppo di giovanissimi si sarebbe avvicinato a dei coetanei. Erano una quindicina, di età compresa tra i 16 e i 18 anni.
E miravano agli smartphone e ai contanti nelle tasche di ragazzi più piccoli di loro. Prima le minacce. Poi, di fronte a qualche comprensibile ritrosia da parte delle vittime, sono passati alle maniere forti, afferrando i ragazzini, strattonandoli e urlando per farsi dare telefoni e soldi. Poco dopo, però, amici delle vittime, chiamati dagli stessi derubati, si sarebbero a loro volta presentati in forze, andando a intercettare gli aggressori e facendosi restituire il maltolto.
Un sabato sera di violenza e soprusi che, al momento, non ha trovato riscontro in denunce. Non risultano nemmeno segnalazioni alle forze dell’ordine, avvenute nei concitati minuti di questa rapida serie di episodi. Di sicuro l’area di largo Falcone e Borsellino e piazza Giovanni XXIII, frequentata nei week end da decine di minorenni, non è nuova a simili accadimenti. Non per nulla è tra quelle maggiormente presidiate dalle forze dell’ordine. Anche sabato, in diversi frangenti, le pattuglie hanno stazionato in zona.
«Siamo stati impegnati in un servizio di prevenzione e controllo insieme al Commissariato— sottolinea il comandante della polizia locale Dario Boriani —: gli agenti sono stati alla stazione ferroviaria e poi sono passati anche in piazza Giovanni XXIII e largo Falcone e Borsellino. Sappiamo bene, e come noi lo sanno polizia e carabinieri, che la zona di porta Ombriano è una delle più sensibili del centro cittadino, per questo viene costantemente attenzionata. Di certo — la sottolineatura — noi non ci fermiamo».
Il Comune sta anche puntando sulla prevenzione mettendo in campo la figura dell’educatore di strada, per affiancare i giovani e non solo, specialmente durante i fine settimana e la sera. Largo Falcone e Borsellino e viale Repubblica sono due delle zone del centro dove questo lavoro ha mosso i primi passi, come proposto dall’assessore alle Politiche giovanili Giorgio Cardile. Un’iniziativa che, per portare a risultati, richiede però tempi non brevi. Ruoli ben distinti, senza alcuna sovrapposizione su chi ha il compito di intervenire quando i giovani si rendono protagonisti di atti illegali.
L’obiettivo è cercare di portare a Crema il modello Brancaccio, caratterizzato da una presenza costante tra i giovani, come fece don Pino Puglisi a Palermo che sfidò Cosa nostra pagando con la vita. L’educatore cerca di ‘agganciare’ gli adolescenti per coinvolgerli in attività e iniziative che li tolgano dalla strada e da passatempi che magari non sono affatto in linea con le regole della convivenza civile. Un dialogo per capire bisogni, problemi e difficoltà, il tutto a stretto contatto con i Servizi sociali.
Sempre nel campo della prevenzione, da mesi ormai, sia la polizia locale, sia il Commissariato e il comando della Compagnia dei carabinieri mettono in atto controlli mirati sulle aree della movida cittadina.
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