L'ANALISI
04 Ottobre 2024 - 05:25
VAIANO CREMASCO - Oggi, in occasione della ricorrenza religiosa del patrono d’Italia, il Comune ha fissato la cerimonia per il cambio di denominazione di via Ernesto Che Guevara in via San Francesco. A un anno dalla scelta adottata dal sindaco Graziano Baldassare, alle 10.05 si terrà l’intitolazione della strada comunale del quartiere residenziale al poverello di Assisi, con l’intervento del parroco don Mario Botti per benedire la targa. Prevista la presenza di alcuni frati della parrocchia dei Sabbioni di Crema.
Il cambio di denominazione è stata una scelta che ha sollevato proteste da parte delle famiglie dei residenti e contro la quale è stata organizzata una raccolta firme, sostenuta anche dall’opposizione. Una rottura con il passato. Baldassarre lo ha chiarito sin dall’anno scorso: «Il Che non è stato un pacifista — ha ricordato il sindaco —: credeva che la rivoluzione fosse l’unico modo per cambiare le cose in America latina. Giusta o sbagliata che fosse questa idea, rimane il fatto che abbracciasse la violenza come modo di fare politica. Per questo motivo i dubbi sull’intitolazione di una via a suo nome non sono affatto peregrini. Inoltre, Che Guevara non è legato alla storia del nostro comune e con il pretesto di liberare i cubani dall’oppressione, ha rovesciato con violenza un regime, sostituendolo con una dittatura che ha annullato diritti e libertà dei cittadini. Intitoliamo la via a una figura storica sicuramente più affine alla nostra cultura San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia con Santa Caterina da Siena. Abbiamo scelto colui che è stato un uomo di pace, tanto che la sua città natale è assurta a simbolo di pace nel mondo. San Francesco è stato un italiano che, per quanto operato nella sua vita, è legato al sentimento della comunità stessa e più in generale, alla sua storia, alla cultura e alla tradizione dell’Europa, di cui costituisce solide radici, e dell’Italia».
La nuova denominazione della via riporterà comunque anche la dicitura ‘già via Che Guevara’. Secondo la giunta ciò non crea problemi ai residenti, relativi agli indirizzi riportati sui documenti. Preoccupati sin dall’anno scorso, molti di coloro che vivono lungo la strada avevano promosso la petizione contro il cambio di denominazione. Dalla minoranza di centrosinistra, la civica Insieme, erano arrivate critiche immediate alla scelta della nuova amministrazione, ribadite ieri dal consigliere Giuseppe Garbelli. «Se si voleva dedicare un luogo di Vaiano a San Francesco, c’erano spazi comunali disponibili, ad esempio il giardino dell’ex gemellaggio con i francesi. Sono un estimatore del santo di Assisi, così come di Ernesto Guevara, due rivoluzionari. Il tutto mi sembra davvero assurdo e storicamente strumentale».
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