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CASALMAGGIORE. LA STORIA

Il Po al contrario

Lo scrittore casalese Boles sta risalendo a piedi il Grande Fiume dal delta al Monviso. «Le persone sul cammino apprezzano questa impresa di libertà e immersione naturale»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

01 Ottobre 2024 - 05:15

Il Po al contrario

CASALMAGGIORE - Da sempre ama le sfide ed è così che Giuseppe ‘Giupi’ Boles, tatuatissimo avvocato, scrittore, animatore e ‘agitatore’ culturale, voce narrante, poeta, modello, ideatore della ‘Finestra sul Po’ e della Casalmaggiore dei proverbi, da oltre una settimana ha intrapreso una nuova avventura. Sta risalendo a piedi, con il suo carrellino, il fiume Po, al quale è legatissimo, dal delta fino alla sorgente. Vuole arrivare in Piemonte, sulle Alpi Cozie, e precisamente in località Pian del Re, nel Comune di Crissolo, ai piedi del Monviso, a 3.841 metri di altitudine. Là dove il Grande Fiume sgorga.

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«Sono partito in treno con un mio amico di Sabbioneta, Stefano Valitutto, figlio del titolare della pizzeria ‘Bella Napoli’, che ha chiesto se mi poteva accompagnare per la prima settimana», racconta Boles al telefono da Borgoforte. In serata è poi arrivato a Casalmaggiore, dove si tratterrà un paio di giorni, prima di ripartire. «Scesi dal treno – prosegue il racconto – siamo andati ad Adria, dove abbiamo preso l’autobus raggiungendo Pila e Punta della Maestra, punta del delta del Po. Ci hanno offerto di dormire nella rimessa delle barche, ma abbiamo poi optato per un asilo abbandonato».

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La seconda tappa è stata Portoviro, «dove c’è un argine gigantesco e dove abbiamo preso atto della crisi dei pescatori, a causa del granchio blu. Non ci sono più tinche né lucci e per decine di chilometri non vedi una barca. Sono zone ‘spettro’, dove si incontra un bar ogni tanto, se va bene. Tantissime le case abbandonate. E un po’ tutto il Polesine è in queste condizioni. Da lì, come terza tappa, abbiamo poi raggiunto Villanova Marchesana, dove abbiamo trovato solo Rom».

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L’atteggiamento delle persone? «Tutti ti salutano, rispettano il fatto che sei a piedi». Quarta tappa a Castelmassa. «A Calto mi ha riconosciuto la moglie del sindaco, originaria di Gussola – prosegue Boles –. Ci siamo accordati: ad agosto andrò a tenere uno spettacolo su Casanova. La quinta tappa è stata a Santa Maria Maddalena e poi a Libiola, dove un ragazzo ci ha dato ospitalità in casa sua. Approcciarsi sempre con educazione e garbo fa aprire molto le persone, che apprezzano questa impresa all’insegna della libertà e dell’immersione nella natura. Abbiamo anche percorso un tratto arginale al buio. Una sensazione bellissima».

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