L'ANALISI
28 Settembre 2024 - 18:50
VIADANA - Hanno lasciato l’appartamento dove vivono nel condominio di via Monteverdi, i famigliari (padre, madre, due sorelle, un cognato e una zia) del 17enne accusato dell’omicidio di Maria Campai, la 42enne di Parma – originaria della Romania — trovata cadavere nel giardino di una casa disabitata a fianco del condominio. Troppa la pressione — soprattutto delle televisioni — scatenata dalle pesanti accuse al ragazzo e troppo ristretto l’ambiente per poter affrontare con serenità la vita di tutti i giorni e quello che avverrà nelle prossime settimane, con il procedimento giudiziario e il proseguo delle indagini. Il padre, tra l’altro, ieri è apparso anche ai microfoni di diverse televisioni , forse senza calcolare il clamore mediatico a così poca distanza dal tragico epilogo della scomparsa della donna.
Nel frattempo gli avvocati Paolo Antonini e Valeria Bini attendono la convocazione da parte del Tribunale dei minori di Brescia per l’udienza di convalida del fermo che secondo le previsioni sarebbe lunedì. I legali al momento hanno scambiato solo poche parole con il ragazzo — in seguito trasferito in carcere a Milano — e hanno solamente letto il verbale del primo interrogatorio a cui è stato sottoposto in caserma a Viadana nella notte tra giovedì e ieri. Non c’è ancora stata una piena confessione ma solamente una collaborazione con i carabinieri che lo avevano fermato e interrogato. È stato lo stesso minorenne a condurre gli inquirenti nel luogo dove – ormai da una settimana – era stato nascosto il corpo.
Gli avvocati vogliono capire anche come mai il gip abbia emesso un’accusa di omicidio volontario premeditato e non solo omicidio volontario.
Sul fronte delle indagini, tra lunedì e martedì è previsto un altro sopralluogo da parte degli uomini del Ris di Parma dove sarebbe avvenuto l’omicidio, ossia nel garage della famiglia. Locale dove si trovavano un divano usato per il rapporto intimo e anche una piccola palestra usata dal minorenne per tenersi in allenamento. Quindi è nata una discussione per motivi ancora da chiarire: forse altre richieste che la donna non voleva assecondare o forse altri soldi richiesti dalla donna.
Martedì, invece, dovrebbe essere dato l’incarico al medico legale per eseguire l’autopsia, esame fondamentale e decisivo per capire come è morta Campai e in che circostanze. In base all’esito potrebbero cambiare i capi d’accusa e anche la strategia difensiva.
Il 17enne viadanese studente all’Itis del San Giovanni Bosco ha diversi profili social: Facebook, Instagram e Tik Tok. Ed è soprattutto su quest’ultimo che è particolarmente attivo con la pubblicazione di decine di video. La sua passione era la palestra con l’allenamento che nel corso degli anni lo ha trasformato, dandogli un fisico muscoloso e possente.
Nel frattempo, emergono anche ulteriori elementi sui giorni in cui Campai era ancora ufficialmente scomparsa. Nei pressi di via Monteverdi e in piazza Orefice diverse persone sue conoscenti erano andate a cercarla, incutendo timore ad alcuni residenti, tanto che uno di loro, trovandoseli nel cortile condominiale e scambiandoli per ladri, aveva allertato i carabinieri.
Il contatto tra la 42enne e il 17enne è avvenuto tramite un sito di incontri ed è stata la sorella Roxana a portarla in auto a Viadana, con ben chiaro il civico e l’indirizzo per l’appuntamento. Ed è sempre stata la stessa sorella nei giorni successivi a tappezzare di foto il centro cittadino e a riconoscere nel 17enne, la persona con cui la sorella si era allontanata per poi far perdere le tracce.
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