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CREMONA. LITE

Le spacca il piede: all’ex 3 anni e 2 mesi

L’uomo condannato anche per aver minacciato con un coltello tre persone. Dovrà risarcire la vittima con 7mila euro. La parte civile: «Rapporto malato»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

23 Settembre 2024 - 21:00

Le spacca il piede: all’ex 3 anni e 2 mesi

CREMONA - Si sono conosciuti al bar. Sono stati insieme due anni e mezzo. «Mi diceva ‘ti amo’». Lei badante, lui nulla facente. E aggressivo. Nel corso di un litigio, non il primo durante quel rapporto fatto di alti e bassi, un «rapporto malato» per dirla con gli avvocati, il compagno le ha tirato dei ceffoni sul viso e in testa, le ha afferrato un piede, le è caduto addosso e le ha fratturato tibia, perone e malleolo. Sala operatoria, due ore e mezza di intervento, più di 40 giorni di prognosi.

Accadeva la sera del 29 gennaio 2021 (intervennero i carabinieri). Oggi l’uomo, cremonese di 52 anni, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione, 2 anni in più rispetto alla richiesta del pm onorario. E a risarcire l’ex convivente, parte civile, con 7mila euro (una provvisionale). Il 52enne era accusato di lesioni gravi - con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di persona legata da relazione affettiva -, ma anche di aver minacciato, con un coltello da cucina, tre persone che arrivarono in soccorso della donna.

Prima della sentenza, l’imputato si era difeso. Cartelletta rossa in mano, ha ammesso che c’era stato un litigio. Si trascinava dalla tarda mattinata. Poi, «io le ho preso le mani, perché lei mi ha graffiato il volto». Ha mimato il gesto. Ha proseguito: «Ho buttato a terra io una bottiglia di birra» e quando «lei mi ha graffiato un’altra volta (sempre mimando il gesto, ndr), io sono scivolato, cadendole addosso». Insomma, il 52enne ha negato di averle afferrato la caviglia per farle volutamente del male. Non ha negato di averla insultata durante la lite, ma «erano insulti reciproci». Quanto alle «minacce» alle tre persone intervenute, «avevo un coltello da lancio, quelli senza punta, non da cucina. Volevano entrare in casa. Io ho detto: ‘Voi qui non entrate’».

L’uomo ha ammesso «altri scontri reciproci» in passato con la convivente. Di «relazione abbastanza conflittuale», ha parlato il pm. Di «rapporto malato» l’ avvocato di parte civile Luca Curatti. «I graffi in faccia non sono emersi. Al contrario, l’imputato ha cercato di prendere la signora dalla scarpa, le ha tirato la gamba, poi lui le è anche scivolato addosso. La signora ha sentito un ‘crac’. Lui ha lanciato la scarpa e il telefono».

Nel chiedere per la sua assistita 15mila euro di risarcimento e una provvisionale non inferiore a 10mila, l’avvocato aveva detto al giudice di «interrompere questo modo di fare».

«Sicuramente è un rapporto malato». Lo ha detto anche l’avvocato Andrea Polara, difensore del 52enne. Ma sulla dinamica (la lite, la scivolata, la frattura), il legale aveva espresso «un dubbio». E per quanto riguarda la minaccia, «non c’è la prova che abbia usato il coltello per non fare entrare in casa le tre persone».

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