L'ANALISI
21 Settembre 2024 - 16:45
Il gruppo di volontari che ha preso parte all'esercitazione
SPINO D'ADDA - La località Bocchi, a monte delle chiuse che collegano il fiume Adda al Vacchelli, è stata teatro di un’esercitazione regionale dei sommozzatori della Protezione civile, con l’intervento anche delle guardie volontarie della Fipsas. Una giornata di lavoro dedicata alla prevenzione del rischio idrogeologico, alle prove di recupero di materiali ed ad altre attività, utili per coordinare i circa 50 volontari e specialisti che vi hanno preso parte, tra sommozzatori e operatori logistici.
RECUPERO DI RIFIUTI E RISCHIO IDROGEOLOGICO
Innanzitutto il lavoro di bonifica ambientale, che ha permesso ai sub di portare a galla e da qui a riva pneumatici e altri rifiuti, oltre a togliere dall’alveo dei tronchi, sempre pericolosi per la tenuta della canale. Possono infatti creare problemi alle paratie dello sbarramento. A organizzare la giornata è stato, in particolare, il gruppo sommozzatori di Cremona in collaborazione con la Protezione civile di Spino guidato da Giuseppe Gatti.
ESERCITAZIONE SOMMOZZATORI: PRESENTI SQUADRE DA MILANO, LECCO, BERGAMO E SONDRIO
In località Bocchi sono arrivate squadre da Milano, Lecco, Bergamo e Sondrio. Sono intervenuti il responsabile tecnico nazionale Giuseppe Rapetti e il presidente sezione provinciale Fipsas Giuseppe Mazzoleni. «Gli scenari operativi dislocati nel Vacchelli — hanno chiarito i protagonisti — data la sua caratteristica acqua torbida, ci hanno fornito la possibilità di provare dal vivo diverse emergenze e di dimostrare l’efficacia dell’addestramento».
IMMERSIONI E PROVE LOGISTICHE: L’IMPORTANZA DELL’ADDESTRAMENTO SOMMOZZATORI
Non solo immersioni, ma anche prove legate di utilizzo delle imbracature e dei gommoni. Va ricordato che il volontario di Protezione civile a specializzazione subacquea opera a supporto delle istituzioni e non sostituendosi ad esse. «L’attività collaborativa prestata in modo volontario e senza fini di lucro è finalizzata agli interventi di richiesti dall’autorità competente — hanno sottolineato i promotori dell’esercitazione — nonché all’accrescimento della professionalità, della capacità di intervento e al miglioramento delle condizioni di sicurezza operativa per sé e per gli altri».
REGOLE E LIMITI OPERATIVI PER I SOMMOZZATORI VOLONTARI
Ci sono regole ben precise per quanto riguarda l’operatività dei volontari. «Devono essere in possesso di un’idonea abilitazione, dunque devono partecipare allo specifico corso di formazione. La quota massima operativa autorizzata ai volontari è di 40 metri di profondità, ma dipende dal numero dei componenti della squadra che entra in azione».
Ad esempio, se i sommozzatori sono due più un assistente, la stessa potrà eseguire gli interventi sulla superficie dell’acqua e le immersioni fino ad una profondità massima di 10 metri. Si arriva a 30 se gli operatori sono tre, dei quali uno con compiti di assistente.
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