L'ANALISI
18 Settembre 2024 - 20:54
Il tribunale di Cremona. Nel riquadro l’avvocato Mimma Aiello
CREMONA - Sono stati condannati ieri a 3 anni e 10 mesi e a 3 anni e 8 mesi (in abbreviato) per furto aggravato in abitazione i due napoletani, 53 e 41 anni, pregiudicato uno, incensurato l’altro, catturati ad aprile dai carabinieri dopo un folle inseguimento. I due avevano appena messo a segno la classica truffa a marito e moglie ultrasettantenni.
Il tranello. La telefonata del finto carabiniere: «Vostra figlia ha investito un’anziana e la sua nipotina, entrambe sono ricoverate in ospedale in condizioni disperate». Poi, la telefonata del complice, finto avvocato: «Vostra figlia mi ha contattato». Per tirarla fuori dai guai ci volevano 9mila euro. I genitori ne avevano recuperati 1.400: insieme ai gioielli li avevano consegnati al finto carabiniere che si era presentato a casa.
Durante l’inseguimento, un’auto dei militari era finita fuoristrada, altre due speronate. Finiti in carcere, ai due napoletani il gip aveva contestato il reato più grave di estorsione. Furto aggravato in abitazione per il gup, che ha accolto le argomentazioni del difensore Mimma Aiello.
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