L'ANALISI
18 Settembre 2024 - 05:15
Massimo Mori
CASALMAGGIORE - Negli ultimi anni, diverse famiglie stanno vivendo un periodo di difficoltà economica, anche aggravato dalla pandemia di Covid-19. Il calo dei redditi, dovuto alla perdita del lavoro, alla riduzione delle ore lavorative e alla chiusura di molte attività, ha messo in ginocchio numerosi nuclei familiari, costringendoli a fare i conti con spese insostenibili. Per molte di queste famiglie, la soluzione è stata rivolgersi all’edilizia popolare, presentando richiesta per ottenere una casa a canone agevolato.
A dirlo è l’assessore ai Servizi sociali, Massimo Mori, che sottolinea come «le richieste per alloggi popolari sono aumentate in maniera significativa».
Intanto sul sito del Comune è stata pubblicata la graduatoria definitiva per l'assegnazione degli alloggi comunali messi a bando. Le richieste in totale sono state 75, di cui 29 aventi priorità per indigenza. «Gli alloggi messi a bando sono 4, che risultavano liberi e abitabili, su un totale di 80, di proprietà comunale. Di quattro alloggi, due sono di nuova ristrutturazione su via Romani 28. Altre assegnazioni sono state effettuate sulla base della scelta del singolo utente richiedente, su alloggi liberi di proprietà Aler».
I richiedenti sono sostanzialmente gli stessi profili risultanti dall'osservatorio di Caritas Italiana, quindi vulnerabili soli, persone tra i 35 e i 60 anni, spesso senza dimora e che presentano una molteplicità di bisogni, comprese quelle voci solitamente a più bassa incidenza, come casa, salute, problemi famigliari, solitudine, abusi, maltrattamenti, problemi legati all'ambito detenzione e giustizia.
Poi famiglie povere: generalmente di nazionalità straniera, working poor e poveri di lungo periodo, nuclei rappresentati soprattutto da donne adulte, coniugate con figli per lo più minori. Genitori fragili: principalmente Italiani, soprattutto donne che vivono con figli minori in nuclei familliari numerosi e che rappresentano alto bisogno occupazionale e bisogni multipli. Poveri soli: per lo più uomini tra i 35 e 65 anni, quasi sempre senza figli, che vivono soli.
«I profili indicati – spiega Mori — sono gli stessi che stanno intercettando gli operatori e i funzionari dei servizi sociali, rendendo complesse le richieste di intervento in quanto necessitanti di una progressiva coordinazione e integrazione. Ricordiamo anche che il Comune, per il triennio 24/27, risulta capofila delle politiche abitative sull’ambito Oglio Po, comprendendo i 27 comuni dell’ambito casalasco viadanese».
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