L'ANALISI
I NODI DELLO SPORT
08 Settembre 2024 - 05:05
L'assemblea dei soci e nel riquadro Fabrizio Gargioni
CREMA - «Ho deciso di prendermi altri dieci giorni di riflessione. In questo lasso di tempo, parlerò con i miei commercialisti, dopo di che martedì 17 comunicherò la mia decisione definitiva. A quel punto, o il Golf club Crema riaprirà oppure io rassegnerò le dimissioni e indicherò la data dell’assemblea dei soci, che dovrà esprimere un nuovo presidente e un nuovo consiglio direttivo. Subito dopo, recederò dal contratto d’affitto in essere con la proprietà del resort».
Si è espresso così, Fabrizio Gargioni, attuale presidente del Golf club Crema, al termine dell’assemblea tenutasi ieri mattina. Alla riunione, la seconda nel giro di otto giorni, era presente una quarantina di soci. In quella precedente, Gargioni aveva esposto la situazione del circolo e aveva chiesto una partecipazione nella gestione da parte degli associati; un contributo in termini di impegno e di idee. Nel frattempo, su richiesta di alcuni soci, aveva inviato a tutti i bilanci della società, che risultano in utile.
«Nonostante questo – afferma il presidente – non c’è stato nessuno che si sia dimostrato interessato alle sorti del club. Le uniche osservazioni avanzate sono state sul fatto che vogliono tornare a giocare e vogliono che il campo riapra. Li capisco, hanno ragione e infatti a chi protesta ho detto che verranno restituite le quote dei mesi in cui non hanno potuto giocare».
Il circolo è chiuso dal 6 agosto e, almeno fino a martedì 17, non riaprirà. Gargioni ribadisce la sua disponibilità a farsi da parte: «Fare il presidente non deve essere un obbligo, ma un onore. Se non ci sarò più io, ci sarà qualcun altro. Eleggeranno un nuovo presidente, perché in caso contrario l’associazione sarà costretta a chiudere.
».Sui motivi che lo hanno portato a maturare la forte possibilità di farsi da parte, il diretto interessato preferisce al momento non approfondire, ma qualcosa lo lascia comunque intuire: «A maggio 2022 e a luglio 2023, dopo un anno e mezzo di Covid, ci sono state due violente grandinate che hanno causato notevoli danni. Spogliatoi, bar e ristorante sono rimasti a lungo inagibili. Per un’attività commerciale è stato un duro colpo».
Le conseguenze sono state una perdita secca di incassi e di soci: «Da più di mille, quando eravamo il primo circolo in Italia — precisa Gargioni — siamo scesi a 500. Avevo in programma di realizzare un grande progetto, del quale avevo già parlato alla Federazione, che era il golf per tutti. Per me, questa disciplina non devono praticarla solo l’imprenditore o il libero professionista, ma anche il figlio dell’operaio o il panettiere. Poi resteranno alcuni circoli d’élite, ma occorre allargare la base dei giocatori. Purtroppo, tutte le cose che sono successe non mi hanno consentito di portare avanti i miei progetti».
Dai discorsi del presidente si evince la volontà di passare la mano, ma la sua conclusione spiazza tutti e lascia aperto uno spiraglio: «A casa mia, il maiale lo pesano quando è morto».
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