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CREMONA: NOMINE E CARRIERE

Csm: Bonfigli procuratore. C’è il sì della commissione

A Palazzo dei Marescialli seduta straordinaria: sulla proposta unanime si esprimerà il plenum

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

05 Settembre 2024 - 19:41

Csm: Bonfigli procuratore. C’è il sì della commissione

CREMONA - Il procuratore aggiunto di Brescia, Silvio Bonfigli, procuratore di Cremona: è la proposta approvata oggi all’unanimità dalla quinta commissione (competente sugli incarichi direttivi) del Consiglio superiore della magistratura e sulla quale si esprimerà il plenum. Nell’attesa, il sostituto procuratore, Francesco Messina, è il facente funzioni della Procura dove sono attualmente al lavoro sei magistrati.

Il nome di Bonfigli (classe 1963) circola da tempo. Di recente sui mass media è stato ricordato come il pm del caso Bozzoli, vicenda giudiziaria riesplosa quest’estate in seguito all’ergastolo confermato (l’1 luglio) dalla Cassazione per Giacomo Bozzoli, accusato di aver ucciso lo zio, Mario Bozzoli, nel 2015 a Marcheno (Brescia). Caso su cui i riflettori sono rimasti puntati per la latitanza del nipote finita l’11 luglio nella villa di Soiano, sul lago di Garda. Qui Bozzoli era stato trovato nascosto sotto il cassone del letto con 50mila euro in contanti.

In magistratura dal 1991, il pm Bonfigli vanta importanti incarichi ricoperti all’Onu, all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e alla Presidenza del Consiglio.

Il suo curriculum racconta che da ottobre 1999 a luglio 2001, il pm è stato esperto nella commissione parlamentare terrorismo e stragi. Sul caso Moro ha scritto ‘Il Delitto infinito’ con Iacopo Sce, collaboratore della commissione.

Esperto di anticorruzione, Bonfigli ha anche lavorato presso il Servizio Anticorruzione e Trasparenza italiano. Nel 2009, ha presieduto il gruppo di esperti anticorruzione del G-8 sotto la presidenza italiana del G8 stesso. Nell’autunno dello stesso anno, ha partecipato a un progetto della Commissione europea a sostegno delle istituzioni anticorruzione del Kosovo. E ancora, dal 2002 al 2003 ha lavorato presso l’Ufficio dell’Alto Rappresentante per la Bosnia Erzegovina in qualità di membro internazionale dell’Alto consiglio della magistratura e della Procura della Bosnia-Erzegovina.

Nel 2010, Bonfigli è stato nominato capo della componente Giustizia Eulex, la missione dell’Unione europea in Kosovo sullo stato di diritto.

Per quanto riguarda Cremona, Il nome del magistrato è legato, tra gli altri, al processo d’appello (anno 2016) sui disordini scoppiati al corteo nazionale antifascista del 24 gennaio 2015 in città. Otto anni fa, Bonfigli ottenne la conferma delle condanne per tre dei partecipanti che misero a ferro e fuoco la città.

Torniamo all’attualità. A Brescia, con la collega Caty Bressanelli, Bonfigli è il pm nel nuovo processo (il diciassettesimo) sulla strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. L’imputato è Roberto Zorzi, originario della Valpolicella, 21 anni all’epoca. Per i pm, fu lui a piazzare la bomba che provocò otto vittime e 102, feriti insieme all’allora minorenne Marco Toffaloni, che sarà giudicato dal tribunale dei minorili.

Zorzi, oggi settantenne - all’epoca dei fatti aveva una marcata preferenza per gli ambienti neofascisti veronesi — da anni vive negli Stati Uniti. Ha ottenuto la cittadinanza statunitense. Alleva cani dobermann nello stato di Washington.

Come riporta il Giornale di Brescia, a chiamare in causa Zorzi, amico dei neofascisti bresciani e presente a Brescia ai funerali di Silvio Ferrari - il giovane saltato in aria in piazza del Mercato qualche giorno prima della strage di piazza Loggia mentre trasportava un ordigno con la sua Vespa -, è la superteste di questa inchiesta: una donna che all’epoca frequentava Ferrari e gli ambienti di estrema destra. Nel 2013, la teste aveva detto agli inquirenti di aver sentito Zorzi in pizzeria a Brescia parlare di un attentato da compiere a breve.

A novembre del 2023, il gup ha rinviato a giudizio Zorzi. «Siamo soddisfatti. Noi chiedevamo il processo e il processo abbiamo ottenuto. Dimostreremo che le prove raccolte sono solide», aveva commentato il procuratore aggiunto Bonfigli. L’11 settembre riprenderà il processo davanti alla corte d’assise presieduta da Roberto Spanò. Intanto, a Roma è passata all’unanimità la proposta di Bonfigli a guidare la Procura di Cremona. L’ultima parola al plenum.

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